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Aggiornato: 2 giugno 2025
Il signor Daniele, appena scorse il figliuolo, gli fece un cenno colla mano, come per gridargli: Che cosa hai mai fatto?... E poi, quando gli fu vicino: Vieni su subito gli disse. E salì pel primo frettolosamente la scala, sospirando, sbuffando, e crollando il capo, finchè l'ebbe condotto in camera sua. Voleva innanzi tutto strapazzarlo. Vergognatevi! Vergogna!
Se Maddalena venisse a saperlo!... Che finimondo! E il signor Daniele, tremante, tornava a guardare verso il bugigattolo e l'uscio sempre chiuso. A poco a poco, l'oppressione, l'affanno gli toglievano il respiro.
Al signor Daniele non pareva vero di cavarsela così a buon mercato. Un momento. Dovete prima sapere anche voi di che; si tratta rispose la signora Maddalena, che nelle occasioni più solenni dava sempre del voi a tutti. Scrivo al signor Rosasco soggiunse con voce, alquanto velata e interrotta da una tossetta secca per avvisarlo che gli mando... gli mando... quel bel mobile. Giacomino?
Ma l'altro non se ne diede per inteso; dopo cena, dietro le spalle della madre che, stanca del viaggio, cascava dal sonno, continuava a strizzar l'occhio e a far l'atto di tirare un colpo colla stecca. Daniele era sulle spine, temendo che sua moglie si accorgesse di tutta quella mimica. Sì!... ho capito!... diceva Giacomo sottovoce appena la mamma sar
Andarono da lui, direttamente, e in un batter d'occhio la signora Trebeschi-Monghisoni fu messa al corrente di tutti gli amori, di tutti i pasticci del figlio e del marito, ed anche della famosa cambialetta di tremila lire colla firma del signor Daniele. La firma di Daniele? Impossibile: non è capace, certo quello scellerato di Giacomo Giacomo! lui, giurerei, ha falsificata la firma. No.
Ci fu, dopo tante domande, alle quali il figliuolo aveva risposto per lo più con monosillabi, un lungo silenzio. Andiamo? disse a un tratto Giacomino. Andiamo rispose Daniele. Si alzarono, uscirono senza dir neppure una parola, e sempre silenziosi e meditabondi, attraversarono la piazza del Duomo.
E così Giacomino sempre innanzi, il signor Daniele sempre dietro, si trovarono alla porta del teatro. I denari per i biglietti intimò il giovinotto fermandosi su' due piedi.
Poi il sarto, mentre teneva alzato un braccio del signor Daniele per prendergli la misura della manica, domandò, sempre rivolgendosi alla signora Maddalena: Facciamo a un petto solo, o a due? A due, a due petti! Così, all'occorrenza, gli può servire anche da, paltò. Io, che ho la testa sulle spalle, ho sempre tutte le viste. Ha finito? Sissignora. E uno! Adesso a quest'altro!
Il corpo del povero Daniele stava disteso sulla neve, riconoscibile come se fosse morto poche ore innanzi; solo la guancia esposta al sole prendeva ad allividire, ma l’altra ed il resto della persona duravano intatti.
Prendi questo bastoncino, e ch'io non lo veda più!... Daniele obbedì, e si allontanò portando il bastoncino sulle due palme stese, come i paggi recano nel corteo il cuscino col serto regale. Perfetto, non è vero? rilevò il signore, osservando il suo domestico impettito. Sembra che porti il Tabernacolo.... Tutto, intorno a me, deve avere uno stile....
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