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La Nina che non capiva bene per colpa di chi la battesse il suo padrone, aveva cercato di scappare dall'uscio sul ballatoio; e fu allora che il vecchio esasperato, pensando forse che volesse fuggire di casa, le sbarrò il passo, l'afferrò pei capelli e la fece strillare come un'aquila. Era troppo ormai anche per un matricolino.

Emilio afferrò la donna per un braccio, con tutta la sua forza la trasse via dall'uscio e per una spinta brutale la mandò barcollante nell'interno della stanza, poi s'affrettò ad aprire l'uscio.

Passò una notte agitatissima ed insonne, e pareva, tanta era la sua inquietudine, che ad ogni momento s'aspettasse lo scoppio del fulmine che doveva distrarre ogni suo bene terreno. E il fulmine precipitò verso mezzogiorno. Lisa e suo padre, dopo l'asciolvere stavano nel salotto, quando una violenta scampanellata risuonò dall'uscio dell'appartamento.

Questo medesimo pensiero, cresciuto e fortificato nell'anima sua, gli consigliò dopo qualche giorno di rompere la volontaria clausura. Gli pesava il vivere da schiavo. Schiavo di che, finalmente? Uscì, dunque, ma non per andare in paese: si trafugava di buon mattino dall'uscio dei campi, muovendo spedito verso la montagna. Non si arrisicava dalla parte dell'Aiga; andava dal lato opposto, verso la Sisa, una balza indiavolata, più fatta per camosci che per uomini. Di lassù, dopo due ore di marcia, si scopriva molto orizzonte; inoltre, si vedeva ancora il Martinetto, e più in l

Abbiamo appena cominciato a parlarci, disse la signora Cesarina con accento severo. Ma Tina! Questa si rivolse alla mamma, che aveva quasi gridato, e vide nei suoi occhi lo stesso suo smarrimento. , , rispose con una ultima stretta, rivolgendosi dall'uscio. Quando fu uscita, la signora Veronica si affrettò a dire: È lei che mi quieta sempre la piccina.

Lasciami!... Lasciami passare!... Domando a Dio, domando a te per tutto quanto ho sofferto, una grazia... una grazia sola: quella di poterti salvare. Va via! Alzati!... Tu non puoi impedire a me, a tua madre, di salvarti. Alzati! Va via!... Te lo impongo. Io sola, qui, ho diritto di comandare e di sacrificarmi; tu questo diritto non l'hai, tu devi ubbidire. Va!... Va! Lasciami passare!... Maria più forte di Lalla in quell'istante, l'afferrò per un braccio e dopo averla violentemente strappata dall'uscio la condusse vicino alla finestra e sta attenta, le disse concitata, indicandole Giorgio, tra poco lo vedrai... lo vedrai muoversi di l

Anzi, meglio, di condurlo da me? Volentieri; ma dove? Laggiù, in via della Scala, nella chiesa di San Nicolò. È chiusa, finora; ma potrete passare dall'uscio della sagrestia. Domani stesso, all'ora in cui usate andare a diporto, io sarò ad aspettarvi, Ci verremo, messere; rispose Tuccio di Credi. Ma, di chi dobbiamo noi domandare? Di Dardano Acciaiuoli: è questo il mio nome.

Che dici? esclama Filippo. Continua. Ma l'altro non approfitta della licenza; si è mosso dal posto, andando via come un lampo e sparendo dall'uscio vicino; come un lampo è ritornato all'aperto, con una bracciatella di bastoni di nocciuolo, ruvidi, rugosi, alti un metro e sessanta; tutti i miei bastoni babilonesi, che a detta di Pilade fanno rider la gente. E rida la gente; quando avr

Flora era ancora in quell'atteggiamento di Maddalena, cercando di sollevare la testa del falso moribondo, quando la signora Matilde, scattando improvisamente, gridò; O Cresti, da dove è scaturito? Dall'uscio.