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Aggiornato: 7 giugno 2025
Si può assistere al teatro Emiliani anche alla Medea in dialetto romanesco, od a Didone abbandonata, in cui Enea, come fondatore favoloso di Roma, lusinga il popolo coi ricordi eroici. Di ciò basti, ma perchè il lettore possa farsi un'idea del dialetto trasteverino, do qui il principio del cartellone del teatro: TEATRO EMILIANI in Piazza Navona
Ma ecco il maestro che esce fuora. PEDANTE. Lasciate fare a me, ch'io vi do la cosa per acconcia, messer Gherardo. STRAGUALCIA. Guardatevi, padrone: ché questo maestro si potrebbe essere ribellato e accordato coi nimici; ché pochi si trovan de' suo' pari che tenghino il fermo. Volete ch'io cominci a infilzarlo e ch'io dica «e uno»? PEDANTE. Messer Virginio, padrone, perché queste arme?
Oh ci ho bell'e rinunziato! Lo dirò a tuo padre, per non avermi poi a rimproverare l'occasione perduta. Ma senza insistere. Quanto ai danari.... Leva di tasca il portamonete. Ti do due marenghi. E tre lire per la carrozza; non posso arrivare l
Io non vi dò nulla continuò il principe, portando le mani della fanciulla sul suo cuore e non vi domando nulla ancora. Il mio nome, le mie ricchezze, il mio cuore, certo, nella bilancia del mondo meritano qualche considerazione. Per me, tutto codesto non
«Signor, per vero e per leale io dò L'amor che porto a lei, così lontano: Giacchè per un sol gaudio che n'avrò, N'ho mille affanni, tanto son lontano! «Gi
Tutto ciò che una donna può impartire, principe di Lavandall, io ve lo dò. Divozione, fedelt
Basta! vi dò partita vinta, e rifugiamoci presso la finestra, guardiamo per un istante il mare. Vedete? Poche onde grigie, sonnolente, che fumano tra la nebbia con tristezza infinita. Passa un prete maestoso, che lascia nel fango le larghe impronte de’ suoi piedi apostolici. Passa una bambinaia spettinata, con due fanciulli disobbedienti, che si trascina dietro come sacchi.
Padre mio caro, abbi pazienza per questa volta: amor che vince ogni cosa, vince ancor me: perda il tutto e acquisti Melitea. Forca, ti do in mano il freno d'ogni mia volontá. FORCA. Bisogna far un inganno a vostro padre. PIRINO. Se non basta a mio padre, fallo a mia madre, fallo a me ancora. FORCA. Conosco che sète un di quei che bisogna fargli ben per forza: bisogna aver animo per me e per voi.
Ti alzi presto? Alle otto, otto e mezzo... Attendo alla casa; do gli ordini per le spese... Sono diventata una buona massaja... non lo credi? Anzi me ne rallegro. Così arrivan le undici ch'è l'ora in cui Alberto torna dall'Universit
«Nel rapporto politico io, direttore dell'Osservatore Cattolico, sono indifferente alla forma monarchica o repubblicana di governo. Do la preferenza a quella forma in cui i governanti sono col mio programma religioso, al quale subordino tutto il resto. Quindi è una bugia dire che io combatta la monarchia, come è una brutta invenzione quella di accusarmi di complicit
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