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Aggiornato: 9 giugno 2025
Sarchiava, innaffiava le sue aiuole, potava i rami, curava le margotte, maritava le viole e i garofani, creava nuove famiglie di tulipani, fantasticava le camelie azzurre.
Come state oggi? domandò la signora, prendendo posto in una poltrona, a due passi da Vittorina, della cui presenza non si era accorta o non si curava. L'uomo trasse con la sinistra dalla tasca posteriore dei calzoni un astuccio d'oro, e offerse una sigaretta alla sua interlocutrice. Non ne parliamo! esclamò poi.
La carta fu scelta, senza cifre, ma benchè Lidia ne fosse ammirata e secondo il solito se ne portasse la scatola tra il seno e il manicotto con materna sollecitudine, io osservai ch'era di gran lunga migliore quell'altra. No, no, t'inganni, rispose Lidia. In fondo, ella si curava pochissimo delle mie obiezioni: aveva la più illimitata presunzione del proprio buon gusto....
I liquori, la pippa e i buon bocconi erano i principali suoi riflessi, né si curava di vestiti buoni, ché gli avea fuor di moda ed unti e fessi. Le sue camicie parevan carboni, ché le cambiava, come i votacessi, tre volte l'anno, e il dí che si cambiava molto quella fatica biasimava.
Ma nulla ei curava di questi, era un solo il pensiero che il movea, e dalla cima dell'Alpi salutava la terra natale della sua amica, alternava canzoni di guerra e d'amore. Calate le Alpi corsero l'armi galliche con diversa fortuna l'insubriche contrade, e Girani in molti eventi potè col suo coraggioso adoperare, fare palese di qual valore armasse l'animo intraprendente.
Passava le mattinate a passeggiare nella piazza Cavour, sotto le acacie degli squares, a guardare i balconi di un secondo piano che si aprivano raramente pel suo desiderio; Sofia vi compariva solo nelle belle giornate e vi rimaneva poco, non lo vedeva mai, o, vedendolo, non lo curava. La domenica ella si recava a sentir messa nella antica chiesa di S. Maria di Costantinopoli con sua madre, ed egli, pio come tutti quelli che amano, entrava nella chiesa e pregava; poi le due signore andavano a fare una passeggiata, ed egli dietro, a dieci passi di distanza, fingendo l'indifferente, ma seguendole come un cane fedele. Pel resto della giornata doveva occuparsi alle prove, correre a casa a prendere un boccone, ritornare al teatro per la rappresentazione di giorno e non uscirne che a mezzanotte: pure a mezzanotte, prima di ritirarsi in casa, stracco morto dalla fatica, oppresso dal caldo, faceva una scorsa sino a piazza Cavour per rivedere un balcone illuminato e qualche volta un'ombra alta e svelta passare dietro le tendine. Questo per settimane intiere, senza variazioni; ma la sua pazienza, quella specie d'innata bont
L'indomani, Morella aspettava il duca, alle due. La sua previsione era giusta. All'una e mezzo egli sonava alla sua porta. Il destino lo spingeva. Vitaliana. Che idillio! che primavera intorno a Vitaliana! Ella ignorava tutto forse perchè non si curava di nulla. Il matrimonio era stato per lei un mandato impostole da sua madre, cui ella compieva. Il suo cuore era restato estraneo a quel mercato.
Don Francesco pensò che con un buon cavallo gli sarebbe facile raggiungerlo. Preferiva parlargli sulla strada, anzichè entrare nel convento, ove la sua presenza farebbe un chiasso che non si curava di provocare. Poi il segreto sull'affare, che tanto gli premeva, verrebbe certo più facilmente serbato.
Un grido fantastico e grande sollevò l’anfiteatro. Più nessuno si curava del «picador» scavalcato, che del resto avevan gi
Ma chi si curava del perpetratore d'un delitto ove dominavano il mercenario straniero ed il prete! Dove in una popolazione immensa, il poco di buono che c'era, stava imprigionato, proscritto, o ridotto alla miseria?
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