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Lo stesso Napoleone III senza volerlo promosse il risveglio della critica storica con la sua vita di Cesare. Su questo strano libro, a cui è dovuto l'appunto, che mai con maggior dispendio si ottennero più scarsi risultati scientifici, oggi che la curiosit

Il non saper vestire il racconto di quella eleganza e naturalezza che lo rendano simpatico al lettore, e divertendolo lo facciano quasi partecipare alle emozioni provate da chi le narra, mise sempre lo spauracchio della critica fra me e il desiderio di rendere di pubblica ragione le mie impressioni di viaggio.

Ecco che se ne andavano tutti e lo lasciavano solo.... in faccia a quella donnina smorta, che non gli faceva scene, ma non voleva saperne di alzarsi, di guardarlo in viso. Poi ebbe un sentimento di soddisfazione. Eh, eh..., la cosa prendeva un certo aspetto.... Meglio così.... forse la posizione avrebbe potuto farsi critica, ed egli era tanto.... creolo!

Tutta la critica moderna lo ha encomiato; Macchiavelli vi è seguíto giorno per giorno, passo per passo. La sua vita vi è esplorata collo scandaglio, commentata colla finezza di un avvocato e qualche volta colla penetrazione di un romanziere: il disegno dei tempi, nei quali passa ed opera, è sicuro.

Alla succinta esposizione critica della dottrina tolstoiana non sar

È proprio singolare che quest'inno sia stato scritto da un senatore, se non vecchio, maturo e da parecchi anni dedito più specialmente a studi di critica e di storia, come il Carlo Tenca e il pensiero civile del suo tempo, il Cesare Correnti nella vita e nelle opere.

Quando si trattava di cose siciliane, la critica gli faceva difetto. La colpa in questo caso pur troppo era tutta mia. Ma ecco un aneddoto che dimostra come in alcune occasioni il Vigo non comprendesse la ragione di certi scrupoli. Un giorno egli mi faceva leggere su le bozze un canto che la fretta non mi ha permesso di rintracciare nella Raccolta amplissima.

«È questa la critica che ci permettiamo, secondo la nostra ragione cui non possiamo rinunziare, e la nostra coscienza che non vogliamo tradire. «È egli d'uopo ch'io mi soffermi a dimostrare gli esecrabili antecedenti dell'inquisito?

Io Lasciamo la critica dei testi, vedo che è poco nelle tue grazie. Non vorrai però negare che ci sono altre importantissime bisogne filologiche, volte ad assodare, come dicono ora, le minime verit

Ha indovinato il lettore che il giovane il quale si trovava dinanzi ad Antonietta era il pittore Roberto Gandi? Stamani è uscita la Gazzetta! interruppe Roberto, cavandosi di tasca un giornaletto, stampato su carta giallognola. C'è l'articolo del celebre abate Pildani sull'Anna Bolena. L'abate passava per un maestro, e quale maestro! nella critica musicale.