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Quelli che trarranno robe dalla Sorìa sieno obbligati a far le tratte particolari, naviglio per naviglio, e mandarle a Venezia segnate dai provveditori al cottimo di Damasco.

È proibita al console della Sorìa la pratica invalsa di non permettere il passaggio a mercanti esteri sulle navi venete. 1624, 20 agosto. Per sollevare i trafficanti colla Sorìa delle gravi spese sotto varii pretesti introdotte, è ordinato: I consoli non debbono vendere cosa alcuna a cottimo per nome loro. Non sieno dati ai giannizzeri più di 700 ducati di buona valuta all'anno.

I mercanti non siano costretti a provvisioni di danari, se non per spese ballottate nel Consiglio dei X, nel quale debba intervenire un capo di ogni casa che ha negozio in Aleppo. 1670, 21 agosto. Siano rimessi i consoli di Aleppo, come si praticava prima della guerra. 1671, 8 giugno. La tassa del 4 per % sia ridotta al 2, e destinata unicamente al pagamento dei debiti di cassa del cottimo.

VI. Che tutte le mercanzie che saranno state caricate nelle scale della Sorìa e Palestina da Veneti o da loro fatte passare sotto nome supposto, del che venendo in cognizione siano per Livorno od altra parte, e poi quelle fatte passare in questa dominante a dazi del cottimo, sieno quelle mercanzie obbligate al pagamento di 20 p. % di pena conforme alla tariffa, qual dalle Eccellenze Vostre irremissibilmente verr

Conoscendo allora il senato di quanta importanza diveniva il negozio nella Siria, creava nell'anno 1497 il magistrato denominato Cottimo di Damasco, affinchè con particolare attenzione invigilasse alla direzione del consolato di Siria allora residente in Damasco, e suggerisse tutti i provvedimenti opportuni a sostenere quel commercio nello stato di floridezza ed a ristorarlo .

Ma le spese del consolato Bembo, per quanto si raccoglie dalle scritture dei capi di piazza, ascesero a reali 32 mille circa, per cui le merci furono aggravate del 10 per cento in conto di cottimo, oltre il 2 destinato all'estinzione del debito precedente, e si dovette anzi ricorrere ai negozianti per un prestito di reali 20,000.

Col permesso di scrivere, il nostro tempo penale si accumulava e si accorciava rapidamente. Qualche volta si avrebbe voluto che la giornata di diciassette ore fosse più lunga, per avere modo di prolungare la gioia del lavoro. C'era tra noi la gara degli operai a cottimo. Ci si alzava e ciascuno andava al proprio posto. Chiesi e Federici avevano un tavolo nello spazio in fondo, a fianco della finestra. Il primo scriveva dalla mattina alla sera, senza mai smettere che all'ora dei pasti o quando aveva bisogno di stiracchiarsi le braccia, appendendosi al bastone più alto dell'inferriata. Senza i libri necessari per un'opera descrittiva, o storica, o politica, egli si era votato interamente al romanzo un lavoro, da quello che vedevo, che non gli costava che la fatica manuale. Non è mai a secco di idee di scene. Dotato di un apparecchio digestivo che non gli annoia il cervello, e arciricco di vocaboli, egli poteva prendere la penna ad ogni minuto, digiuno o col boccone in bocca, quando pioveva a diluvio e quando il sole si riversava nella nostra camerata come un'allegria. Alla mattina riprendeva il filo del racconto senza neppure degnarsi di leggere l'ultima frase e, dopo la colazione, il passeggio e il pranzo, ricominciava come se non vi fosse stata interruzione. Il Sue si popolava il tavolo, sul quale scriveva, di pupazzi per tenere a mente i personaggi che gli nascevano a mano a mano che entrava nella intimit

VI. L'aggravio sulle mercanzie di tutte le spese di cottimo, bailaggi e consolati, le quali aumentavano in ragione inversa della quantit

Ma non bastando la preavvisata tassa, fu imposta una contribuzione fissa da 200 a 400 reali per ogni nave, secondo la grandezza, che toccasse i porti della Sorìa, e furono rimossi come inofficiosi e superflui i sette ministri del Cottimo di Damasco, destinando la tassa a loro favore, in pagamento invece dei debiti nella Siria.

Sia levata la arbitraria gravezza posta dal console della Sorìa sui mercanti e restituito il percetto: «essendo pubblica intenzione di accarezzare i mercanti per non deviare il commercio». 1592, 11 settembre. Tutte le merci che vengono di Sorìa siano tenute a pagare ½ per cento al cottimo di Damasco, oltre l'1 che si paga presentemente, e ciò per estinzione dei debiti arretrati. 1608, 28 luglio.