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Aggiornato: 24 giugno 2025
Da prima i voti si portano sul Cardinale Salviati a cui per nocere meglio finse porgere aiuto Cosimo I; poichè ebbe logorato il Salviati al Cardinale Ridolfi il Conclave si volse al Cardinale Polo, e riusciva se non gli apponeva il Cardinale Caraffa dubbio di fede non sana; allora si trastullarono col Burgos per trovare l'uomo sul quale accordarsi. «O perchè non fate me Papa?
Tutto costruì qui quel fortunato Cosimo, tempî, case, mura, castelli e porto; egli non lasciò a Napoleone costruire altro che i castelli in aria di un nuovo impero.
Descrivendo la pericolosa corsa dei pescatori, Houel, che la vide, raccontava: «Ciò che fissa di più gli sguardi del forestiere è la coppia sacra dei Santi Cosimo e Damiano, entrambi al naturale, entrambi dorati da capo a piedi, l’uno a lato dell’altro... Sono piantati su di una specie di barella a quattro aste in croce, sotto ciascuna delle quali stanno otto persone. Se non che, i trentadue uomini non portano le due statue d’un passo grave e maestoso, ma corrono a tutta lena gettando grida spaventevoli. Una grossa e lunga fune legata alla macchina, è tenuta da quante persone possono, poichè con la prestezza che corrono, se per poco si urtassero, la macchina rovescerebbero. Giunti in mezzo al Cassaro, con una celerit
Ma al nostro eroe è entrata in capo un'idea, e checchè egli faccia, non vuole più uscirne... «Valente ha comperato un bel baio...» lui, Valente, quegli appunto che gli ha guadagnato le sei mila lire! Certo il demonio gli ha detto: «Tu non penserai a questo, a te non importa dell'uso che Valente ha fatto del denaro guadagnato al gioco.» «Valente è in gran vena, dice Cosimo, vince ogni sera...
L'acciecamento del Macchiavelli contro i capitani di ventura è tale che dopo aver messo in ridicolo le loro battaglie affermando che nessuno vi morisse, nega perfino l'ingegno politico dello Sforza. Ritornando nel VII Libro a Cosimo dei Medici, il quale aveva pur condotto Firenze con meno valore al medesimo punto che lo Sforza Milano, muta ancora linguaggio: attenua i mali del nuovo governo o li attribuisce a malvagit
«E pure, o signori, il testimonio Cosimo Pardilli, suonatore nell'orchestra del Teatro della Pergola, non ha giurato dinanzi al giudice inquirente che la sera del 14 gennaio, dopo le 10, mentre chiuso nella stanza, che egli abita nel così detto Palazzo della Cavolaia, suonava il violino, udì il mio cliente che cantava sotto la sua finestra, rispondente in Piazza Luna?
Amendue giovani eleganti, generosi, dilettanti. promotori di lettere ed arti come l'avo; ma men che lui liberali di quella potenza pubblica, la quale par sommo bene ai popoli, ed anche piú alle aristocrazie libere. I Pazzi, stretti di parentele co' Medici, erano stati de' principali chiamati al convito di potenza da Cosimo; furono ora de' principali esclusi.
Cosimo fu in quella circostanza misurato e cortese; sorvolò sul passato, venendo tosto a rincalzare con le sue argomentazioni i propositi di Aloise. Ed egli, che per la condizione poteva parlare più liberamente del suo giovine amico, che ormai considerava come figlio ed erede, costrinse il vecchio a fare un testamento da galantuomo.
Del 1433, datagli dalla sorte una signoria composta di partigiani suoi, chiamò Cosimo a palazzo, sostennelo, fecelo esiliare, e tolse poi i nomi de' partigiani di lui dalle borse onde si traevano a sorte i magistrati.
Il granduca di Toscana Cosimo I, li Bolognesi e gli Olandesi ne seguirono poco dopo l'esempio con la fondazione di quelli di Pisa e di Firenze, di Bologna e di Leiden. Il primo custode dell'orto fu Luigi Anguillara bolognese, di cui abbiamo un libretto non dispregevole in materia di piante. Fu condotto al pubblico servizio nel 1546.
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