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Aggiornato: 8 giugno 2025


La seconda via che i cortigiani vi proporranno è quella delle concessioni.

Erano giunti alla loggia dove stanno le scene del Vecchio Testamento, dipinte dalla mano di Raffaello d'Urbino, e da quella passavano nell'atrio vicino, quando all'improvviso apparve una donna, la quale, resistendo alle guardie, e trapassando lo stuolo dei cortigiani, venne a genuflettersi innanzi al Papa.

Ouff! disse il Duca Giuliano, uscendo dal boudoir di velluto color pesca a garofani di raso granata ouff!... La signora di Rèmusat, nelle sue agro-dolci Memorie del primo Impero, ci narra come Napoleone si divertisse un giorno a mistificare crudelmente alcuni dei suoi più intimi cortigiani, chiedendo loro cosa direbbe il mondo s'egli, l'Imperatore, avesse a scomparire d'un tratto.

Il re attribuendo a quel silenzio una causa troppo lontana dal vero: questo giovane dev'essere ben sciocco, disse in francese ad uno de' suoi cortigiani, e si volse altrove.

Prima comparvero dieci soldati armati di bastoni: erano conformati come i tre giardinieri, bislunghi e piatti, con le mani e i piedi agli angoli: seguivano dieci cortigiani, tutti sfolgoranti di diamanti; andavano a due a due, come i soldati.

Al duca d'Ossuna, piuttosto, e agli altri cortigiani maggiori, si aperse liberamente il virtuoso Ximenes. Perchè quella partenza improvvisa? senza dare un po' di riposo alla regina? senza permetterle di vedere il re d'Aragona, che stava lassù ad aspettarla? Infine, quello era suo padre; ed era d'un padre aspettare i suoi figli.

Eccomi ora a parlare del partito che cagionò realmente la perdita dell'Italia e che mirabilmente servì ai disegni dell'Austria. Fu esso il partito dei liberali italiani, partito che pretendeva l'onorato titolo di italico puro, e che assai poco differiva da quello degli Austriaci mitigati. Gli ambiziosi mal soddisfatti dell'esercito, i membri non meno ambiziosi dell'aristocrazia milanese, i quali, avendo eletto l'aringo delle cariche di corte, anzichè di quelle della milizia e del governo, vedeano indispettiti fioccar gli onori, il credito e le ricchezze sopra i guerrieri e sopra i primari ufficiali dello Stato, e rimanerne privi i cortigiani; parecchi giovani doviziosi, rosi da gelosia del favore che il vicerè ed altri ufficiali francesi godeano presso alcune dame; un numero assai ragguardevole di teste matte o poco sode, che si studiavano di parlare il linguaggio degli eroi d'Alfieri; e certe altre di quelle teste irrequiete e agitate cui pare sempre bello ciò che non è, e sfornito di ogni pregio ciò che è; tali erano gli uomini che componevano il partito italico sedicente puro, ma che meglio sarebbe stato chiamato il partito italo-austriaco. Eravi allora in Italia una potenza dileguantesi; eravi un'altra potenza che faceasi innanzi covidosa per coglierne il retaggio; e, infine, eravi un'altra potenza ancora, la quale, spiccatasi dalla prima per non lasciarsi trarre con essa nell'abisso, sforzavasi di resistere alla seconda, procurando di tirar dalla sua tutti gli avanzi dell'una che poteano scampar dalle mani dell'altra. A quale di queste tre potenze vorrassi credere che il partito di cui parlo abbia voluto attaccarsi? A nessuna. Acciecato da un ineffabile soverchio di superbia, entrò in isperanza di poter dare l'ultimo crollo al governo imperiale, di potere sdegnosamente ributtare le proposte di Murat, e di far testa all'esercito austriaco. E come sperava esso di potere impedire i progressi di quest'esercito? Voleva forse adoperare a quest'uopo le schiere francesi rimaste in Lombardia? No e poi no. Proponevasi di conseguire il suo intento con bei discorsi, con deputazioni pacifiche, coll'invocare quei dilicati sentimenti d'onore, di probit

Cerca altri oggetti, sui quali sfogare la propria collera e li trova. Cortigiani vengono cacciati in esilio; schiavi torturati, crocifissi; i delatori lavorano, denunziano, accusano; vengono imbastiti mille processi di lesa maest

Il canto straziava le orecchie dei cortigiani, che se ne mostravano però deliziati e lo proclamavano dio e Apollo novello. Alle sue insistenze il vecchio rispondeva in nome di tutti: Mai! Montò su tutte le furie. Volle vedere sangue. Comandò torture; torturò di sua mano. Voleva, doveva piegare quei ribelli.

Se essi non avessero, per cieca devozione a un'apparenza di forza, messo i traditori nel proprio campo s'essi avessero fidato più nell'Italia che non nel re di Piemonte se avessero conferito il mandato di guerra, anzichè a una congrega di cortigiani, ad uomini come quelli che avean diretto l'insurrezione vincevano. Le giornate di marzo possono e devono rifarsi quando che sia.

Parola Del Giorno

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