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Aggiornato: 5 maggio 2025
Dovrebb'essere una piva, la gaita; notò il capitano Fiesco. A casa nostra, quando va a male un'impresa, si dice che l'uomo ritorna con le pive nel sacco. Mi par di vedere il re Ferdinando, e il suo ministro Ximenes. E non ti pare un'insegna di buon augurio, Fior d'oro? Non hai sete? non hai fame? Un po' di verde e un po' di pace! esclamò Fior d'oro, traendo un lungo sospiro.
Tornava frattanto alla mente del Fiesco il risolino del Ximenes, quando si era sentito accennare alle Fiandre. E se ne apriva coll'amico. Che cosa poteva significare quel risolino dell'arcivescovo di Toledo? E che segreto era quello del re, a proposito delle Fiandre, che l'arcivescovo riconosceva con tanta soddisfazione essere stato così bene custodito?
È dunque utile alla Spagna, alla sicurezza, alla gloria di questa nazione a mala pena formata, ch'egli sia il reggente di Castiglia; ed è necessario per ciò che il re Cristianissimo gli sia intieramente amico. Non gliene ha dato prove bastanti? chiese il capitano Fiesco. Non gli ha concessa in moglie Germana di Foix? Dite che il re Ferdinando l'ha voluta; rispose il Ximenes.
Neanche qui c'era da replicare; e il virtuoso Ximenes si contentò di mandar fuori un sospiro. Sentiva anch'egli che il suo re Ferdinando, con una buona causa alle mani, si era adoperato fin allora con indegni artifizi, come se l'avesse cattiva?
L'aspetto imperioso della regina egli lo vedeva, e ne tremava tutto: ma aveva anche agli occhi le immagini del re Ferdinando e del suo potente ministro Ximenes. Mia signora.... balbettò egli. Se almeno avessi un ordine in iscritto! Non c'è altra difficolt
Sorrise il domenicano, e ripigliò placidamente: Non vi maravigliate di un moto involontario, essendo un mal vezzo dei nostri poveri nervi. Ma con voi, degni gentiluomini, si può fare a fidanza. Il Ximenes è la virtù in persona: solamente è un po' debole, innanzi a certi voleri, che potrebbero forse trovarlo più risoluto. Ma, ripeto, è un sant'uomo; quello ch'egli dir
Ah signori! signori! esclamò il buon Ximenes. E non son puntigli, questi? Ragioni di dignit
Fior d'oro! povera donna cara! che sarebbe avvenuto di lei? come viveva in quelle ore? Il ministro di Ferdinando aveva promesso che sarebbe stata trattata bene, con tutto il rispetto dovuto ad una regina. E il poveretto amava ad ogni tanto richiamarsi a mente le parole del Ximenes. Certo, quell'uomo era debole, come lo aveva giudicato Diego di Deza; ma non si poteva negare che fosse un uomo virtuoso. Debole, finalmente, era fatto dal vivo amore di patria, che i suoi concittadini non mostravano di intendere, e a cui uno straniero era tanto meno obbligato di render giustizia: ma le sue intenzioni erano pure; le aveva chiarite egli stesso, con sincerit
E gliela porto; disse il Fiesco, sforzandosi di parer contento del suo destino. Si degni Vostra Eccellenza di accompagnarmi. No, non occorre; rispose il Ximenes. Sua Altezza ha voluto lasciare a me la cura di tutto. Il capitano Fiesco s'inchinò. Bene intendeva che Ferdinando non si sentisse di rivederlo, dopo il brutto colpo del giorno prima.
E non sapete?... Ah, davvero, figliuol mio, non siete andato a Siviglia per congiurare contro il re Ferdinando. Ecco una prova della vostra innocenza, che viene a corroborare le altre. Niente, niente! soggiunse il virtuoso Ximenes, rispondendo ad un gesto di stupore del capitano Fiesco. Non domandate spiegazioni, che vi sarebbero inutili.
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