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Aggiornato: 27 giugno 2025
26 Non avea il campo d'Africa più forte, né Saracin più audace di costui: e più temean le parigine porte, ed avean più cagion di temer lui, che Marsilio, Agramante e la gran corte ch'avea seguito in Francia questi dui: e più d'ogni altro che facesse mostra, era nimico de la fede nostra. 27 Vien Prusione, il re de l'Alvaracchie; poi quel de la Zumara, Dardinello.
Nel secondo libro delle Cronache viene chiamato l’atrio dei sacerdoti, appunto perchè i sacerdoti vi esercitavano le loro funzioni; e in Ezechiele si menziona pure una corte grande ossia un atrio esterno che circondava l’atrio interno. L’entrata dei due atrii era chiusa da porte coperte di rame.
La bella contessa Giulia s'era di tal modo venuta impigliando nell'amore d'Alberigo, che oramai non poteva vivere un dito discosto da lui con iscandalo di tutta la corte, e dispetto della eccellentissima duchessa Caterina Visconti, che saggia com'era, mal si poteva acconciare a permettere que' palesi amorazzi.
¹ Romei erano propriamente i pellegrini che andavano a Roma. Il romeo disegnò di far prova della cortesia del Conte: e senza altro pensare si cacciò arditamente nella corte.
Quando la grossa campana del Vaticano battè le due oltre la mezzanotte, la numerosa adunanza convenuta nel palazzo Chigi cominciò a disciogliersi. E la duchessa Elena si licenziò anch'essa, facendosi promettere dal Palavicino e dal Morone che il domani sarebbero andati a trovarla nel palazzo di Marc'Aurelio, dov'ella aveva fermato la dimora con tutta la sua corte.
Cinque anni sono scorsi dall'asciolvere della principessa Bianca col duca di Balbek nella galleria delle due cascate. Grandi avvenimenti sono occorsi. Claudio III è morto. Il duca di Balbek è ambasciatore di suo figlio, re Comodo V, presso la Corte delle Tuileries¹. ¹ Scommettiamo che qui si tratta di Ferdinando II di Napoli, fratello di Cristina.
Vediamo un po' la inferriata. Non ce n'è; tu sei libero, padrone padronissimo di allungare il collo fuori del tuo abbaino, a contemplare gli amori dei gatti. Ah, ecco un paese di cristiani! Una corte spaziosa, con scuderia! Ci abita della gente per la quale. Bene, bene, Tu mi diventi un aristocratico, Filippo.
Clemenza Isaura ha sottoposto a lui molti quesiti della sua corte d'amore; Ruberta, castellana di Monfort, gli ha donato una ricca collana e, premio maggiore di ogni altro, gli concesse la bellissima mano a baciare.
si` che, veduto il ver di questa corte, la spene, che la` giu` bene innamora, in te e in altrui di cio` conforte, di' quel ch'ell'e`, di' come se ne 'nfiora la mente tua, e di` onde a te venne>>. Cosi` segui` 'l secondo lume ancora.
Stavasi in corte l'indegna ancora; e dividea pur teco talamo, e soglio; e si usurpava ancora gli omaggi a donna imperíal dovuti; quando giá in cor fatta ella s'era vile piú d'ogni vil rea femmina; quand'era giá entrato in suo pensiero e il nobil sangue, e il suo onore, e se stessa, e i suoi regj avi prostituire a citarista infame, ch'ella adocchiando andava... NER. Oh infamia! Oh ardire!...
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