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Aggiornato: 18 luglio 2025
Quando per dilettanze o ver per doglie, che alcuna virtu` nostra comprenda l'anima bene ad essa si raccoglie, par ch'a nulla potenza piu` intenda; e questo e` contra quello error che crede ch'un'anima sovr'altra in noi s'accenda. E pero`, quando s'ode cosa o vede che tegna forte a se' l'anima volta, vassene 'l tempo e l'uom non se n'avvede;
Paleserò, s'è necessario, che Marco e Matteo dal piano di San Michele due paladini che si vedono dipinti nel poema rappresentano due scrittori, che in quella stagione s'erano dichiarati, coll'alleanza d'alcuni altri scrittorelli, con soverchia animositá contro a' buoni scrittori antichi e contra chi difendeva l'invulnerabile fama di quelli.
In Italia, Pipino re guerreggiò contra il duca di Benevento, ma senza frutto; contra greci e veneziani, con questo gran frutto per gli ultimi, che tra guerre e paci coll'imperatore occidentale, essi scossero piú che mai lor dipendenza dall'orientale.
Tucto questo t'è dato da me per provedere a la salute tua, perché tu cognosca te non essere e abbi materia d'umiliarti e non d'insuperbire. Dunque, come puoi levare il capo contra la mia bontá? Non puoi, se tu vuoli seguitare la ragione, né puoi sperare in te né confidarti del tuo sapere. Ma, perché se' facto animale senza ragione, non vedi che ogni cosa si muta, excepto la grazia mia.
17 E come il padre mio parente e servo ti fu, ti son parente e serva anch'io: e quella invidia e quell'odio protervo il qual io t'ebbi un tempo, or tutto oblio; anzi contra Agramante io lo riservo, e contra ogn'altro che sia al padre o al zio di lui stato parente, che fur rei di porre a morte i genitori miei.
Ma, circa l'espediente contra il retratto delle robbe che bisognano da fuora, pare impossibile, poiché bisogna in ogni conto pagare la robba a chi la vuole.
L'aer qua giù contra i furori inferni Tutto è ripien di messaggier celesti, E dal colmo del ciel fulmini eterni, Dianzi il vedemmo, a rimbombar son presti: O noi nati a soffrir tormenti e scherni! Ella nel così dir par che tempesti, Sì d'atra spuma ambe le labbra asperge, E 'n furor novo il rio demon s'immerge.
Pero` ti sta, che' tu se' ben punito; e guarda ben la mal tolta moneta ch'esser ti fece contra Carlo ardito. E se non fosse ch'ancor lo mi vieta la reverenza delle somme chiavi che tu tenesti ne la vita lieta, io userei parole ancor piu` gravi; che' la vostra avarizia il mondo attrista, calcando i buoni e sollevando i pravi.
Questi parea che contra me venisse con la test’ alta e con rabbiosa fame, sì che parea che l’aere ne tremesse. Ed una lupa, che di tutte brame sembiava carca ne la sua magrezza, e molte genti fé gi
2 Ma simile son fatto ad uno infermo, che dopo molta pazienza e molta, quando contra il dolor non ha più schermo, cede alla rabbia e a bestemmiar si volta. Manca il dolor, né l'impeto sta fermo, che la lingua al dir mal facea sì sciolta; e si ravvede e pente e n'ha dispetto: ma quel c'ha detto, non può far non detto.
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