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Soltanto dopo Novara, mentre infuriava il temporale e la pioggia fitta sbatteva contro i vetri, essa gli aveva detto brevemente e seccamente: Domani parlerò io col Vigliani. .... cara.... tutto.... tutto ciò che vuoi! si era affrettato a rispondere il povero marito scosso e consolato dal suono di quella voce, sebbene aspra e imperiosa.

Faticoso quanto rincrescevole il tener dietro, sulla scorta dei documenti d’archivio, a questi sodalizî, perdentisi in futili pretesti pel conseguimento d’una rappresentanza purchessia, o per l’impedimento di un consolato a quello tra essi che credevano non meritarlo.

Son nata colla seconda guerra punica, sotto il consolato di Livio Salinatore.... quando incominciò tanta carestia d'uomini. Il che non era di buon augurio per me. Cara ed ingenua sempre! Ma, una così leggiadra adunanza?.... Comizii femminili! Come sarebbe a dire? Che qui si congiura. Ah, per altro, fino a tanto egli c'è un tribuno della plebe, la repubblica non ne avr

E dice: Vecchio, hai lavorato indarno: Indarno il sangue hai dato: E piangesti e non fosti consolato, E dolcezze non ebbe il corpo scarno. E dice: L’implacabil malattia Che infesta la risaia, Che nei tugurî senza sol si sdraia, Mista d’odio, di fame e di pazzia, L’implacabile e scialba malattia Ti prese, ebete, nudo, Affranto; e nel rigor d’un verno crudo Ti condusse a la morte.

Dalla Plantaadije, passando su parecchi ponti, e fiancheggiando diversi canali, si arriva sulla grande piazza del Boter Markt, dove c'è una statua gigantesca del Rembrandt e l'ufficio del consolato italiano. Da questa piazza si va al quartiere degli Ebrei che è una delle meraviglie di Amsterdam.

Tuttavia tali battaglie interne lo avevano reso taciturno e la moglie non se ne dava pensiero e del suo non darsi pensiero egli si accorava. Ma i baci di Lena lo avrebbero consolato di ben altri dolori.

Io ho sofferto per amore! Oh come riderebbero i miei amici! 26 febbraio. Dio, mi spavento! Sono io sicuro dell'anima mia? 1.° marzo. Oggi sono felice. Da due giorni ero nervoso e spaventato. Ho letto ieri in un libro del Michelet: «Due persone che si amano spendono assai meno di uno solo che vuol dimenticare.» E che idee nobili, pratiche, scientifiche! Quelle pagine mi hanno consolato.

A un tratto, sentì un passo, un fruscìo nell'altra camera, poi la voce di Evelina. Si può? Venga! Venga! esclamò il Laner tutto consolato. Finalmente, signorina! Credevo mi avesse dimenticato, che non venisse più, nemmeno per farsi ringraziare! E Pietro, le pupille lucenti, le prese tutt'e due le mani e gliele strinse con un'effusione tenerissima, appassionata. Perchè?... Perchè sparire così?

Adesso Lalla non gli faceva più scene, non aveva più capricci, non era più lei che comandava; ma era docile e sottomessa, esprimendo in ogni suo atto una tenerezza affettuosa e rispettosa. Come si era mutata in poco tempo!... Giorgio, consolato, credeva di dover tutta quella trasformazione alla donna che diventava madre.

Se sia ancora viva, non si sa. Certo è che viveva ancora venti anni sono, e che la vide nel suo romitaggio il signor Narciso Cotte, impiegato al consolato di Francia a Tangeri, che ne ha raccontata la storia.