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Aggiornato: 26 giugno 2025
Quale ultima catastrofe? Gian Luigi espresse collo sguardo tutta la dolorosa maraviglia di cui era capace. La morte di Laura, pronunciò quindi. Io m'alzai di scatto dalla poltrona e posi una mano sulla spalla di Gian Luigi. Ah dunque! esclamai. Perchè non ti sei confidato a me? Egli mi squadrò da capo a piedi, con espressione tra l'ironico e il disdegnoso.
Sono alla cassa di risparmio, sopra un libretto col suo nome. Dio! Dio! Fosse vero!... balbettò il malato, più per le zie, sa, che per me! Era proprio vero: Nora aveva confidato al Casalbara delle ventimila lire prestate dal Laner, e il duca, dopo parecchi giorni, era riuscito a procurarle, e d'accordo con Nora, erano state messe sopra un libretto nominale, intestato al Laner.
Ebbene, sì, vi dirò tutto, mormorò Flavio dopo un istante d'incertezza, è un segreto che a nessuno avrei confidato, ma che a voi, cosa volete, non posso tacere. Io non vi conosco, non mi ricordo d'avervi veduto mai, eppure è strano, con voi bisogna che parli come davanti a mio padre istesso. Ed il giovinotto interrogava il volto alterato del vecchio, ricercando invano nella sua memoria.
Il vecchio Carlo, frattanto, aveva sorpreso due servitori di Morano, i quali avendo avuto ordine di aspettare colla carrozza fuori del castello, comunicavansi la loro maraviglia sulla partenza improvvisa e segreta del padrone. Il cameriere non aveva lor confidato, del progetto di Morano, se non ciò ch'essi dovevano eseguire; ma i sospetti eran destati, e Carlo ne trasse il miglior partito.
Pietro Laner, inebriato, esaltato dall'amore di Nora, era ritornato poeta; quando Matteo Cantasirena gli ebbe accennato ai pericoli della Cisalpina, per le mene dei soliti nemici, e gli ebbe confidato che Eleonora non era corsa a Milano per la prova di certe toilettes, come gli aveva dato ad intendere, ma bensì a raccogliere armi e vettovaglie per la grande battaglia, Pietro Laner, il poeta dell'Invito, dell'Incanto, dell'Inganno, aveva avuto un impeto di entusiasmo e di gioia.
Aveva pensato più volte che sarebbe stato prudente non andare a Parigi, poichè l'assegno di casa gli veniva a mancare, e una trentina di migliaia di lire delle quali poteva ancora disporre sarebbero presto sfumate; Gioconda alla quale aveva confidato il savio proposito dopo il colloquio con Corradino Àutari, s'era mostrata subito contenta; rinunziava a Parigi ben volentieri, se la rinunzia poteva assicurare un po' di pace al suo Folco.
E Marco era ben lungi dal sentirsi a suo agio, dinanzi a quella donna, che gli aveva confidato sì importante segreto.... che nulla gli aveva nascosto.... lasciatogli leggere persino nel proprio cuore.... indovinare i sentimenti, che lo avevano fatto battere quando era giovane e bella... sentimenti celati sin l
Enrica si faceva vedere spesso alla Corte: il Re le parlava molto familiarmente: un ufficiale delle guardie reali, appartenente all'aristocrazia napoletana, pranzando un giorno in campagna, nella villa di sua sorella, maritata al conte di L...., eccitato un po' dal vino, dal buon pranzo, avea confidato alla contessa d'aver veduto uscire una mattina di buon ora la principessa di Caprenne dagli appartamenti del Re, vestita come una semplice modista, e il Re stesso le avea aperto la porta di una scaletta segreta.
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