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Aggiornato: 9 luglio 2025


Pur troppo la giustizia di oggi pare ingiustizia domani; anzi da un luogo all'altro essa muta, e tale si condanna a Firenze, che si assolve a Parigi. Di questo non vogliono rendersi capaci gli uomini che giudicano: e che se vi pensassero sopra ventiquattro ore del giorno non sarebbe abbastanza.

Povero zio, dover subire una lunga condanna e non meritarla! Fu volere di Dio, e Dio è giusto. Pap

Era il primo, che gli avesse rivolto la parola la sera del 14 gennaio; era egli che lo aveva tirato giù dal suo letticello, che in prigione e durante il processo lo aveva sempre subillato, aggirato. Secondo Nello, Lucertolo era stato il principale strumento della sua condanna! È questo il detenuto che voi cercate? domandò per formalit

Il desiderio di fuga dovea esser acresciuto in lui da un caso che esporremo nella seconda parte del nostro racconto: del quale questa prima parte forma come chi dicesse l'antefatto. Circa sei mesi eran corsi dalla condanna di Roberto, ed Enrica una sera, parlando con la sua fida Cristina, le rivolgeva una domanda che le aveva gi

condanna l'inquisito Nello Bartelloni, addebitato nella speciale inquisizione di latrocinio, ecc. ecc....» Una esclamazione del presidente interruppe il copista, che scriveva la sentenza. Costui rimase con la penna in aria, guardando i giudici.

Ecco le parole che Enrica lesse e rilesse. Roberto continuava, scrivendo: "Sono certo che tu, conoscendo la mia indole, aspetti ch'io m'uccida per non sopravvivere a una condanna.... Tu non hai, da tempo, altra bramosia che quella del mio annientamento, della mia morte. Ma io vivrò!... , vivrò. E il cuore mi dice che un giorno avremo ad incontrarci. Te lo immagini quel momento di gioia... per me? Fremo al pensarci. Gli anni di miseria che devon passare non mi spaventano... se mi sar

Carissimo al regnante era Emerigo Per assai merti in guerra e pace, e quando Avvenne del baron la crudel morte, Fu visto nella reggia il coronato Balzar dal soglio, e impallidire, e gli occhi Empirglisi di lagrime, e le grandi Rammemorar virtù del cavaliero, Giurando alta vendetta. Ora Ugonello Vincolato ecco giace entro i profondi Umidi cavi di vetusta torre; E provata apparendo omai la nera Trama ed i sortilegi e l'omicidio, Gode l'accusator, gode una turba D'invidïosi or satisfatta, e ognuno Di que' nemici aspetta la imminente Del prigionier condanna; e non pertanto V'ha moltitudin pur d'illustri e d'imi, Che reo stimar non san quel, gi

Roma, soprattutto, sentendo venir meno il sostegno di tutto il suo colossale edificio esteriore, si affanna a dare a questo la maggior consistenza possibile, perchè esso possa reggersi, corpo senz'anima, quasi per l'istesso suo peso¹. Di qui le varie riforme di Pio X: la condanna del modernismo, la codificazione del diritto, le riforme liturgiche, la rigida difesa della tradizione ortodossa; tentativi disperati di puntellare un edificio sotto il quale viene mancando il terreno.

Per me, le diceva costei, quel giovane non era colpevole.... Ho sempre desiderato che scappasse dalla sua prigione. Venisse qui, lo accoglierei a braccia aperte. Povero giovinetto! Eh che bel giovinetto! A tempo della condanna, pensai molto a lui, a tutti i ragguagli di quel processo.... Ora me n'ero, da anni e anni, dimenticata.... Però, un innocente, dover stare tanto tempo in prigione, dovervi morire... poichè il suo processo, fu detto, non ammettea revisione.... Ma che condizione terribile! Sentirsi senz'alcuna colpa, e dirsi: nessuno mi giustificher

Infine, quindici giorni dopo la condanna del vescovo, tutto era pronto per la partenza. La vigilia, Don Diego andò all'albergo e fermò due posti d'interiore nella carrozzaccia squinternata che faceva il servizio da Lauria a Salerno. Il cocchiere s'impegnò a somministrargli un veicolo da Salerno a Napoli. Si doveva partire all'indomani, tredici ore.

Parola Del Giorno

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