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Aggiornato: 16 giugno 2025
Attorno al pianoforte, ora, si rideva. Il maestro giovanetto, pallido, col grosso ciuffo di capelli neri sulla fronte, arrivato da poco da Londra, raccontava a quei suoi amici napoletani l'ostinazione delle misses e delle mistresses inglesi a volere imparare le patetiche romanze italiane: ne rifaceva le smorfie e le contorsioni, vivacemente col brio del napoletano che si vendica della lunga stagione di nebbia sopportata a malincuore. Tatti ridevano, specialmente il marito di Paola: Paola, ritta in piedi, si sventolava col grande ventaglio di raso nero, dove un pittore fantastico aveva dipinto un paesaggio lunare. E Fulvio, non potendo parlare, guardava Paola: la guardava con tanta intensit
I più ardenti gittavano imprecazioni contro la parte del fiume, agitando le braccia, tendendo i pugni. Poi, tutti quei volti accesi dalla collera e dalla luce, larghi e possenti, a cui i cerchi d’oro delli orecchi e il gran ciuffo della fronte davano uno strano aspetto di barbarie, tutti quei volti si tesero verso il giacente, si addolcirono di misericordia.
In teschio senza ciocche e senza ciuffo, in teschio ignudo ignudo gli si convertí il capo, e la persona in ischeletro armato di ronca e d'oriuolo. Alto s'impennò e inferocí sbuffando il morello, e schizzò scintille di fuoco.
Per quanto umile e goffa nella sua struttura di pasticcio mal riuscito, tuttavia all'indulgente raggio della luna anche quel vecchio rudere di casa colorata, chiusa tra un cipresso da una parte o un gran ciuffo di oleandri dall'altra, aveva la sua modesta poesia. Ohe, Flora... gridò Ezio, intonando il deh vieni alla finestra del Don Giovanni.
Porta una fascia bianca alla cintura, oppure un drappo di tela in cui artisticamente si avvolge, e i capelli educati in modo che un gran ciuffo si innalza a cono rovescio e il resto pende a grandi masse di ricci o trecce, tagliate orizzontalmente poco sopra l'attacco della spalla, per difendere la nuca dai raggi del sole.
Mani inanellate stringono le briglie ed il frustino; il portamento dell'uomo e altero, è ridicolmente altero; e dietro a lui vengono otto armati, pure a cavallo e con facce patibolari; i capelli sono lunghi; il ciuffo enorme pende loro di dietro; uno solo lo ha lasciato cadere davanti, ed esso gli maschera il volto. È impossibile ravvisarlo.
Le sue braccia si alzavano a staccare una foglia inaridita, ad aggiustare un ciuffo di fronde troppo denso, e mi pareva compissero una strana opera d'invocazione e di preghiera nei momenti che indugiavano in alto. La seguivo, intento, conturbato dal suo silenzioso allontanamento.
Il papa dava a Guiscardo investitura del principato di Salerno e del ducato di Amalfi, e Guiscardo al papa un uomo l'abborrito, il paventato priore di Lacedonia! Laonde andasse egli, abate di Cluny, a chiamarlo a nome di Roberto alle tende, perchè quivi avrebbe questi di alcuna maniera provocate liti con lui, e tiratolo del ciuffo ad atto di violenza qualsiasi.
Innanzi, tutto gli soffia sul viso gelo e terrore; e alla nuca lo insiegue il fischio della bufera. Cresce il soffio del terrore, cresce il fischio della bufera; e su dalla terra, oh spavento! ecco un pugno negro emergere, giganteggiare. Apresi, stringe gli artigli; ahi! ahi! giá lo abbranca pel ciuffo; ahi! ahi! travolta in un attimo la faccia del conte, sovrasta alle spalle di lui.
Lo diceva lei stessa, nel suo camerino, al signor Daniele, fissandolo con quegli occhi magici, scintillanti come le stelle e penetranti come un coltello glielo diceva lei stessa sorridendo, sfiorandogli il ciuffo dei capelli arruffati, colla punta del frustino. No, no, no!... Quello che dovr
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