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Aggiornato: 15 giugno 2025
Poi ella s'accorse che lievemente, lievemente, con perizia consumata, le toglieva il cappello e il veletto, e di nuovo inginocchiandosi le posava le labbra sulle mani. Riaprì gli occhi, e guardandolo ai suoi piedi, notò la cicatrice lucida e ardente che gli traversava la faccia come un formidabile colpo di scudiscio. Sono da lei, disse. Sono fuggita. Ho abbandonato Filippo.
Poi non si rividero più. E forse in quel cuore, ove aveva regnato Adriano, restò una ferita, ed in quello, ove aveva regnato Vitaliana, una cicatrice. L'inverno giunse. I balli cominciarono. Vitaliana rientrò nel mondo al primo ballo delle Tuileries. L'effetto che vi produsse fu immenso.
Nora, accesa, rossa in viso, aveva le narici e le labbra frementi, il petto ansante e in mezzo alla fronte la piccola ruga sinistra, bianca e sottile come una cicatrice. Dio! Dio! Dio! Ma era vero? Era Nora, la Nori che parlava così? Tutto era finito? E nel suo cuore, nella sua mente, quella parola "finito! finito!" pareva ripetersi, diffondersi; pareva prorompere, ripercuotersi nel vuoto: Finito!
Contemplando i banchi così zeppi della destra, ogni sguardo si arresta colpito innanzi di quella testa mezzo calva, cifrata da una cicatrice profonda alla tempia destra, sorridente a met
Il pugno della mano gentile d'Ida non aveva lasciato traccia, solo quel maledetto colpo di bottiglia del Franchi, benchè guarito, riconoscevasi nell'occhio destro semi-chiuso, e da una cicatrice che dalla stessa parte del naso gli scendeva sul labbro superiore.
Quello era il ritratto di un grand'uomo: non ho più veduto fisonomia così nobile, romantica e grande. Il ritratto è a mezza figura colla faccia di tre quarti, un berretto rotondo gli copre il capo: ha il giustacuore a righe, le maniche e i calzoncini a piccoli sbuffi, ma si notano appena. Il suo viso affascina. Un pallore che forse il tempo ha dato al quadro gl'imbianca tutto il volto immobile in un pensiero che rende più grande l'abituale superbia dei lineamenti: la fronte s'aggronda sugli occhi ma liscia e impenetrabile quanto il marmo, il naso leggermente arcuato fa pensare a quello di Napoleone I, le labbra strette, più rosse, sembrerebbero una cicatrice: il mento è quadro. I suoi occhi grandi hanno l'immobilit
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