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Aggiornato: 4 giugno 2025
Non se ne addava ella punto? No certamente, poichè non le accadeva mai di pensarvi su. La sua melanconia non era apertamente turbata, ed ella lasciava che il medico facesse a modo suo. I modi del giovine erano prudenti e cortesi; la conoscenza di lui non riusciva di peso, ed ella non poteva scorgere in lui un amante. O come non lo vedeva? chieder
E come potresti tu perderlo, se c'è tempo fino ai cinque del mese venturo? Siamo oggi ai ventisette di novembre, mi pare, ed io non leverò il campo dalla spiaggia di Vado che la mattina del due di dicembre. Tu dunque domani arrivi a Genova; consegni la lettera al Doge mio cugino; gli dai que' ragguagli di veduta che egli ti chieder
Al giunger del Duca, s'alzaron tutti, salutando rispettosamente. Giuliano si fermò a chieder loro notizie dell'ammalato. Un vecchietto rubizzo rispose subito e per tutti: Male, male assai, signor padrone. Stamane è venuto il prevosto, e gli ha fatto fare le sue divozioni; e il dottore ha detto che sar
Ma quella ond’ io aspetto il come e ’l quando del dire e del tacer, si sta; ond’ io, contra ’l disio, fo ben ch’io non dimando’. Per ch’ella, che vedëa il tacer mio nel veder di colui che tutto vede, mi disse: «Solvi il tuo caldo disio». E io incominciai: «La mia mercede non mi fa degno de la tua risposta; ma per colei che ’l chieder mi concede,
Sta bene, sta bene! interruppe il Mattei. Ella sa che se io ho consentito a venir qui, fu perchè Ella stessa mandò a chieder di me, e mi supplicò di tornare ogni giorno, poichè le pareva di ritrar giovamento dalle mie cure. Forse lo aver accettato, mentre mi era noto che Ella era in mano di un altro medico, potr
Eccellenza, gli disse, mi è venuto un pensiero dopo averla lasciata; sono andato a chieder notizia di quella dama ad una sua vicina. Ebbene? La signora Gabriella, dopo una breve assenza, ritornò a prendere le sue robe, e quella vicina udì dal carrettiere che si recava a Rimini. Ah! pensò il conte, io vi sarò stassera. Ringraziò il sagrestano, lo regalò ancora, e partì.
La risposta, s'indovina. Ed anche la visita che seguì. Gino Malatesti lasciò passare a mala pena il giorno dedicato al riposo dei «più begli occhi di Modena» e la mattina dopo, fra le due e le tre del pomeriggio (scusate è sempre mattina, per chi non lavora e non ha ancora pranzato), si presentò al palazzo Baldovini per chieder notizie e lasciar due biglietti di visita. Due biglietti, si sa, per dire ad una signora e a suo marito: «sarei tanto felice di entrare in relazione d'ossequio ed amicizia con voi due.» Se la signora è vedova, si lascia un solo biglietto. Se è vedovo il marito, non si lascia nemmeno quello. Desiderio d'ossequiare, di entrare in relazione di amicizia, non ce n'è più, e pare gi
E confesso che non potevo trattenermi dal ridere vedendo, come vidi spesso, un viso straordinariamente grave, il mazzetto, e la rimboccatura, sur una sola persona. Ritornato sulla sinistra del Tamigi, girai per le strade principali, colla mia brava pianta in mano senza aver bisogno di chieder nulla a nessuno.
L'immaginazione turbata di Valancourt se la figurò moribonda. La chiamò per nome, e si alzava per andar a chieder soccorso al castello; ma pensando alla di lei situazione, fremette all'idea di uscire e lasciarla in quello stato.
La sentenza fu molto ponderata: Roberto fu condannato all'ergastolo. Tutta Napoli comprese il dubbio che avea assalito i giudici. Il vecchio Jannacone, venuto a Napoli, volea recarsi al cospetto del Re: chieder grazia: potè finalmente presentar la sua domanda, ma fu respinta. Nella popolazione napoletana il processo destò una certa effervescenza, che poi subito quetò.
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