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Aggiornato: 27 giugno 2025
Non era stato oltre a duo mesi in regno, ch'un novo amante al loco mio fu assunto. Da sé cacciommi la fata con sdegno, e da la grazia sua m'ebbe disgiunto: e seppi poi, che tratti a simil porto avea mill'altri amanti, e tutti a torto.
A sé chiama Ruggiero una di quelle donne ch'abitan quivi, e vuol sapere ove gli uomini sian, ch'un non ne vede; ed ella a lui questa risposta diede: 38 Questa che forse è maraviglia a voi, che tante donne senza uomini siamo, è grave e intolerabil pena a noi, che qui bandite misere viviamo.
126 e che spinto del regno, in duolo e in lutto viva Agramante misero e mendico: e ch'esso sia che poi gli renda il tutto, e lo riponga nel suo seggio antico, e de la fede sua produca il frutto; e gli faccia veder ch'un vero amico a dritto e a torto esser dovea preposto, se tutto 'l mondo se gli fosse opposto.
40 Quando fu per passare, avea trovato a Marsilia una nave di Levante, ch'un vecchio cavalliero avea portato de la famiglia del re Monodante; il qual molte province avea cercato, quando per mar, quando per terra errante, per trovar Brandimarte; che nuova ebbe tra via di lui, ch'in Francia il troverebbe.
64 Rinaldo, come accade ch'un pensiero un altro dietro, e quello un altro mena, si venne a ricordar del cavalliero nel cui palagio fu la sera a cena; che per questa cittade, a dire il vero, avea giusta cagion di stare in pena: e ricordossi del vaso da bere, che mostra altrui l'error de la mogliere;
Quell'anima gentil fu cosi` presta, sol per lo dolce suon de la sua terra, di fare al cittadin suo quivi festa; e ora in te non stanno sanza guerra li vivi tuoi, e l'un l'altro si rode di quei ch'un muro e una fossa serra. Cerca, misera, intorno da le prode le tue marine, e poi ti guarda in seno, s'alcuna parte in te di pace gode.
88 E dice ch'egli vuol ch'un suo germano, ch'era minor d'et
<<Io son d'esser contento piu` digiuno>>, diss'io, <<che se mi fosse pria taciuto, e piu` di dubbio ne la mente aduno. Com'esser puote ch'un ben, distributo in piu` posseditor, faccia piu` ricchi di se', che se da pochi e` posseduto?>>. Ed elli a me: <<Pero` che tu rificchi la mente pur a le cose terrene, di vera luce tenebre dispicchi.
Qual piú lodevol, qual piú chiara empresa d'una costante, d'una fede pura, ch'odio non teme né di sorte offesa? Un fermo scoglio d'onde non ha cura né un stabil cuore di qualunque oltraggio, ché fede intorno a lui piú allor s'indura. Sol ne gli affanni si conosce il saggio, lo qual, per ch'un bersaglio sia di sorte, non parte mai dal cominciato viaggio.
Parola Del Giorno
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