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Aggiornato: 28 giugno 2025
Oh sì, in modo strano; lo pensava anche Cesare, il quale per l'abitudine di ricercar le cause, da qualche tempo andava studiando le ragioni che lo avevano indotto, a frequentare la casa delle due sorelle; e aveva creduto trovarne una, nella orgogliosa necessit
Cesare pensava all'immancabile fatalit
Cesare palesavasi finalmlente a Roberta nel f
Emilio, quando Cesare si fu partito da lui, ordinò al servo di andare al villaggio a far allestire il carrozzino, perchè fra un'ora al più, egli sarebbe partito, poi, rimasto solo in casa, egli finì di preparare una sua valigetta, si pose in tasca tutti i denari e i valori, e visto che mancavano appena dieci minuti alle sei e mezza, prese sulla tavola del salotto la rivoltella che gi
Appena fu possibile di assicurarsi in questo modo che la strada era sgombra, il treno 105 si mosse. Ed era appunto il treno 105 quello che aveva quasi investito il signor Cesare. In quanto a lui, lo si era raccolto svenuto a mezzo chilometro dalla stazione di Z. Una febbre violenta tenne per qualche giorno sospeso il povero uomo tra la vita e la morte.
O tutti i cantonieri sono accorsi sul luogo del disastro, o nel terrore di quella notte d'inferno hanno dimenticato che deve passare ancora un treno, il treno 105. Da quanto tempo sia in cammino, il signor Cesare non lo sa.
Povero Nero! ella mormorò, vedendo il cane sbucar da un viale, e tornare a lei. Esso veniva cautamente, trascinandosi dietro la catena; Emilia si chinò a staccargliela dal collare, e il cane si drizzò a ringraziare, scodinzolando. Va, va, Nero! disse Cesare, a bassa voce. È inquieto: vuol seguirci, osservò Emilia. Non si fida.... Non si fida di me, soggiunse il Lascaris, sorridendo.
Dunque, ecco l'uscio di casa mia; buona notte, e appena ti spunta l'alba, o più tardi, vieni da me; io vedrò di servirti. Sans adieu! Ariberti strinse la mano al Priore e diede un'allegra volata sui tacchi per tornarsene a casa. Che amico! che cuor di Cesare! andava egli intanto ripetendo tra sè. E potete anche immaginarvi come andasse leggero.
⁵² Amm. Marcell., 64. Eusebia, la protettrice fervida di Giuliano, sa cogliere l’occasione e consiglia al marito di chiamare il giovane cugino a partecipare al governo dell’impero, nominandolo Cesare, ed investendolo di pieni poteri per l’amministrazione e per la guerra nelle Gallie.
Cesare ascoltava, rilevando senza piet
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