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Aggiornato: 10 giugno 2025
Ed era per l'angoscia di quell'ultimo saluto, per la notte travagliata che ne seguì, che Aloise fu visto così abbattuto dell'aspetto ad Arturo Ceretti, a quell'Adone da dozzina, che gli era stato mandato esploratore dal Collini, nella mattina seguente. Aloise pensava alla scadenza delle cambiali come si pensa alla fame, al freddo, quando il corpo sente gli stimoli dell'una e l'impressione dell'altro, cioè a dire per mera necessit
Il giovine Ceretti, colto in quel modo alla tagliuola, si diede, come gli consentiva la stretta dell'ignoto, a gridare: Tradimento! tradimento! E mentre gridava, si faceva pavonazzo nel volto: gli occhi pareano volergli schizzare dalle orbite sanguigne, e le braccia gli si dimenavano pazzamente in aria come quelle di un antico telegrafo. Lasciatemi andare! disse allora con voce più supplichevole.
Oh! rispose il nuovo venuto; il mio nome importa poco. Vengo da parte del signor Bonaventura Gallegos. Io non conosco questo signore! soggiunse il Ceretti. Lo so, si affrettò a dire quell'altro, e appunto per ciò il signor Bonaventura mi ha incaricato di dirle queste due paroline all'orecchio. E si accostò al biondo Arturo, il quale, incerto com'era, lo lasciò fare.
Ma all'ultimo piano della casa Ceretti, nel quartierino abitato da Lorenzo Salvani, erano gli ultimi giorni d'autunno; le foglie della speranza ingiallite cadevano dai rami, e vi soffiava per entro il vento gelato della tristezza.
Con tanto sfarzo, e con tanto sforzo di eleganza, il signor Arturo Ceretti non ci aveva altro di eletto che il nome. Voleva parere un damerino, e riusciva una figura grottesca; copiando dai re della moda non era mai vestito a modo. Il suo sarto s'era gi
Grazie, signor Ceretti, della cortesia che ci usa! disse Maria, stendendogli la mano. Ella ha un cuore ben fatto. Oh, le pare? Farei ben altro per ottenere la sua benevolenza. Se ardissi dirle.... Che cosa? Che Ella è molto bella, signora Maria, troppo bella, e mi fa dar volta al cervello.
E con una spinta gagliarda lo sbalestrò contro la parete. Poi, incrociando le braccia sul petto, ripetè: In ginocchio, mascalzone! In ginocchio! Io? gridò il Ceretti, a cui la recuperata libert
Non era vero che egli le avesse posto gli occhi addosso; ma, con quel dargli la soia, gli amici lo avevano messo al punto. Da quel giorno il Ceretti si ficcò in capo che avrebbe potuto dar corpo alle celie dei compagni. Maria non era sorella di Lorenzo; tutti lo dicevano. Che cosa era dunque, se non una amica? E se era un'amica, perchè non avrebbe egli potuto farsi innanzi?
Questo pendaglio da forca si ha da buttar ginocchioni a' suoi piedi per dimandarle scusa dell'ingiuria che ha fatto alla più virtuosa delle donne. In ginocchio in ginocchio! No! rispose furibondo il Ceretti, che aveva riconosciuta la voce di Michele. Voi mi avete còlto a tradimento, è una vigliaccheria!... Ah! così tu parli? gridò Michele, dandogli superbamente del tu. Va! Eccoti libero!
Se avesse venduta la Montalda per centomila, egli non avrebbe fatto quella accoglienza al Ceretti, che non conosce punto. Questi, poi, m'ha narrato che il marchesino aveva l'aspetto abbattuto e gli occhi rossi, come un uomo che ha passata la notte a piangere.... O a vegliare. Torna lo stesso. Se ci avesse i denari, avrebbe dormito saporitamente.
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