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Aggiornato: 10 giugno 2025
Era il grande momento dell'Italia! Cavour lo avrebbe compreso, Rattazzi l'avrebbe osato; Depretis non comprese e non osò.
La politica inaugurata dal conte Cavour, senza benefizio d'inventario, almeno in apparenza, servì di paviglione al nuovo Gabinetto. Urbano Ratazzi. Un po' di biografia. Non è l'antitesi di Cavour. Sue idee politiche. Segretari. Massari, Zanardelli, Galeoni, Negrotti, Mischi, Tenca. Torino, 10 maggio 1861. Veniamo ora al signor Ratazzi.
La sala d'aspetto frapponevasi alla camera del dittatore e alle camere degli aiutanti. Nella prima di queste, la sera, ritornati dal campo, convenivamo in parecchi a colloquî geniali, a ciarle e a dispute politiche. Parte del quartiere generale professava opinioni democratiche, una parte seguiva le dottrine del conte di Cavour, e altri, particolarmente addetti ai servigi privati di Garibaldi, non s'affannavano gran che fra le due tendenze, e stavansene paghi di ripetere le opinioni e i detti di lui. Al comando del quartiere generale venne assunto da qualche settimana il colonnello Paggi. Il Paggi, buon soldato, ardente fautore della Casa di Savoia e della libert
Qui ricordo come certa volta Cammillo Cavour, senza che il bisogno ce lo stringesse, scappò fuori in Parlamento con le parole: egli non amare, nè intendere le belle arti.
E furono anni febbrili di aspettazione. Il Piemonte messosi a capo del movimento italiano, quantunque costretto troppo spesso a contraddirlo perseguitando e calunniando i più illustri rivoluzionari, infiammava tutte quelle speranze che aveva tradito nel quarant'otto; mentre il conte di Cavour succeduto al Gioberti, di lui meno vasto e profondo, ma più pratico di negozii politici e più pronto all'azione molteplice di un momento, nel quale si dovevano concordare parlamenti, diplomazia e insurrezioni, persuadeva al mondo che l'Italia aveva finalmente un uomo di Stato.
Cavour divenne capo del centro destro; Ratazzi del centro sinistro. E d'allora la divergenza fra questi due uomini di Stato divenne ancora più pronunziata. Nondimeno, il conte di Cavour si oppose altrettanto, e forse più alla destra che alla sinistra. D'Azeglio lo vedeva innalzarsi e spuntar all'orizzonte come ministro.
La politica italiana qualunque essa si sia è tutta di un pezzo. Un sol uomo l'ha concepita, un sol uomo la mena, ed egli ha la confidenza dell'Europa. Il conte di Cavour è investito della dittatura dalla maggioranza legale della nazione, ed il Re stesso, il quale è probabilmente italiano altrettanto che Cavour vi si rassegna con più o meno di buona grazia e ne raccoglie candidamente i frutti.
Ove altri uomini di Stato avrebbero rinculato, il conte di Cavour si gittò testa in giù, dopo avere scandagliato il precipizio ed aver calcolato perfino i profitti della caduta. La spedizione di Crimea, la sua attitudine al Congresso di Parigi, la cessione di Nizza, l'invasione degli Stati pontificii nell'ultimo autunno sono state la conseguenza della vigorosa tempra del suo spirito.
Il sig. Conte invitava il Guerrazzi di recarsi immediatamente a Torino per conferire con lui; ed ei lo faceva quando il sig. Corsi lo avvisò di Toscana con lettere dei 24, 25, 26 febbraio, che chiamato dal sig. Cavour era su le mosse di partire col sig.
L'albergo di Francia è in questa via? L'oratore si sentì così bruscamente interrotto nel bel mezzo dell'argomentazione da quella domanda, che per un momento rimase senza parola. L'albergo di Francia?... Qui siamo sul corso Vittorio Emanuele; l'albergo di Francia è nella via Cavour. Passiamo di l
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