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Aggiornato: 9 giugno 2025


Io sono finalmente nel paradiso degli alberi violetti che si lamentano sotto il peso delle troppo larghe stelle in fiore e di troppo grevi lampi, farfalle accanite che suggono la luce. Quel paradiso è allacciato da tutte le parti da tonde cascate di smeraldi colanti.

Cardi rizzavano spinosi steli coronati da ciuffi azzurri, violetti, gialli; pianticine rampicanti con fiori rossi a stelline, sembravano cosparse di macchie di sangue cascate sul verde delle foglie; arbusti con rami sottili, quasi delicate braccia di strani candelabri a cui fossero attaccate rigide lamette verdi, spiccavano con mucchi di chioccioline aggrappatevi attorno, e si sarebbero detti carichi di bacche biancastre.

Dalla parte di mezzodì si affaccia alla costiera di Miravidi, la verdissima valle del Piccolo San Bernardo; la più corta, la più varia, fra quante sono tributarie della Dora Baltea, dominata dalle ghiacciaie del Ruitor le cui acque formano in alto il lago di Santa Margherita e scendono poscia nella fertile conca della Thuille per via di stupende cascate fra i boschi.

C'è dell'altro? interruppe Fiordispina. Sicuro, perchè la cerchia s'allarga ancora; rispose Gino. Intorno a Lei, ai suoi parenti, alla, casa, ci sono le Vaie, c'è questa convalle così verde e così fresca, con le sue belle boscaglie, le sue cascate cristalline, il suo stupendo Cimone che fa la guardia lassù. Signorina, conchiuse il giovane, tutto ciò che la circonda è bello; sar

Dopo una breve corsa attraverso la campagna fertile e ricca, giunsi a Terni, patria di Tacito, famosa per le cascate del Velino, citt

Oh! come è bello! sclamò il duca, guardando il viso di Bianca, e per conseguenza volgendo le spalle alle cascate. Bianca partì in uno scroscio di riso e disse: Piede a terra, allora, mastro Alain. Lo staffiere prese i cavalli. La principessa si appoggiò al braccio del duca, e cominciò a discendere il burrone. Aprite dunque il vostro paracqua diss'ella; noi andiamo...

Le gialle camomille, le malve, i narcisi odorosi, i cardi dalla barba grigia, che debbono esser qui vissuti un tempo come monaci, i candidi gigli, personificazione delle pie monacelle che vissero un giorno tra queste mura; le rose selvagge, l'alloro, il lentischio, le alte felci, le rampicanti clematiti, i rovi, il caprifoglio, i garofani rossi che sembrano Saraceni incantati, i fantastici capperi che spuntano dalle fessure dei muri, le fucsie, il mirto, la menta aromatica, le ginestre dorate, ed infine l'edera oscura che ha tutto invaso e che ricopre le rovine in verdi cascate; tutto questo mare di fiori e di profumi rapisce i sensi, conquide l'anima e fa deliziosamente sognare.

Ed entran, coi novelli raggi e i novelli ardori i canti degli augelli i profumi dei fiori, i mormorii, dai clivi alle valli, giulivi, di cascate e fontane o vicine o lontane.

Ecco ora un nuovo spettacolo sorprendente! Scaturiscono dai due lati del Pincio cascate di fuoco, onde fumanti, fosforescenti, che producono precisamente il rumore di una caduta d'acqua, e sono una riproduzione stupenda e naturalissima delle cascatelle di Tivoli.

Cinque anni sono scorsi dall'asciolvere della principessa Bianca col duca di Balbek nella galleria delle due cascate. Grandi avvenimenti sono occorsi. Claudio III è morto. Il duca di Balbek è ambasciatore di suo figlio, re Comodo V, presso la Corte delle Tuileries¹. ¹ Scommettiamo che qui si tratta di Ferdinando II di Napoli, fratello di Cristina.

Parola Del Giorno

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