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Aggiornato: 18 giugno 2025
E cortesia fu lui esser villano. DANTE, Inferno. Virginia sentiva morirsi dentro; parlare non osava, e dal piangere quanto più poteva frenavasi. Per non caderle morta ai piedi, colto il destro che Beatrice si fece a mutare alquante parole col cappuccino, uscì pianamente di carcere.
Lontano lontano vedo galleggiare una strana barca di pioppo, una cassa da morto, vuota, senza coperchio.... È la barchetta?... Mi vi adagio, apro la bibbia che mi hai dato tu, fanciulla del mio dolore, perchè la mi serva di vela, e, lettore cullato, cappuccino nel gran coro sonante, e viaggiatore insolito, mi avvio lontano dove mi porta l'onda.... Più lontano ancora.... Non ispero incontrarti, o barchetta dell'amore che sognai un dì, no: sulla mia vela è scritto: A chi molto amò sar
Passava in quel punto sulla piazza maggiore. Voltato l'angolo della chiesa, entrava nella via che metteva al Castèu. Un monaco, un frate cappuccino era l
Ahimè! Muoio di fame muoio di sete; così non aveva da essere... impiccato a suo tempo, andava bene; io ci aveva fatto il mio assegnamento sopra... ma confessato, e comunicato; col cappuccino accanto... ogni cosa secondo le regole... Chi sei? Rispondi, e fa' presto... Eccellenza, oh! non lo sapete chi sono io? Apritemi, per carit
E queste parole pronunziò con tale candore, che il cappuccino ne rimase sbalordito. E non lo ammazzaste voi? Io? Io non lo uccisi. E come dunque ve ne siete accusata?
Il conte pensò che in ogni modo il frate sembrava persuaso che ella non avesse parenti: sa tale supposizione era vera, essa veniva a distruggere in parte le sue speranze. Ringraziò il cappuccino, e non fece altre domande su quell'argomento; perchè comprese che il suo compagno o non voleva dir altro, o in realt
Ed il suo Parc-aux cerfs, in casa di Lusetta, perchè egli era uomo e cappuccino. Quando cenava e passava la notte con la sua ganza, egli diceva alla Corte che andava a raccogliersi e meditare al convento, ed al convento, che dormiva alla Corte. La notte precedente però egli aveva realmente dormito nel suo bel nido al monistero, ed il mattino, dalle sette, si era recato a Palazzo.
La prima sera si fe' alto a Sala. Aveva piovuto quasi tutta la giornata. Si era in marzo. Il cielo carreggiava dei grossi nuvoloni grigi, neri, bianchi, che voltolavano come le onde del mare sotto il soffio di un freddo rovato. La strada era malinconica, senza orizzonte, eccetto la catena degli Apennini, l'Alpi, il monte Sireno vicino Lagonegro, che ammantellato interamente di neve, sembrava nondimanco come a scorruccio. Se il cappuccino non avesse intonato di tempo in tempo un Dominus vobiscum! con una bella voce di basso, se il cocchiere non avesse di tempo in tempo zufolato e canticchiato una strofa della canzone Graziella, nulla avrebbe sgrinzita la seriet
Il signor Ventura, che tale era il nome del sostituto, così incominciò: Se differendone la notizia potessi, gentil donzella, mutare il vostro destino, volentieri io lo farei. Il mio penoso ufficio mi obbliga leggervi la sentenza... Di morte? esclamò Beatrice. Il cappuccino si coperse la faccia con ambedue le mani; gli altri la declinarono.
Passando per la sala essi non rifinivano mai di esclamare: Oh il pietoso signore! Il caritatevole gentiluomo! Gli staffieri udendo simili parole sogguardavano l'uno l'altro facendo spallucce; ed uno fra loro, il più audace, sussurrò fra i denti: Che il diavolo si sia fatto cappuccino?
Parola Del Giorno
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