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Aggiornato: 27 giugno 2025


Ce n'è una che mi piace tanto; si mette il cappellino davanti allo specchio, come si potrebbe far noi, si guarda con compiacenza, poi quando un'altra scimmia vestita da cameriera, le dice che la carrozza è pronta, sale in carrozza, una carrozzella colle ruote dorate, e tirata da due cani bardati con molta eleganza, si sdraia, sui cuscini con grande sussiego, tenendo colla mano l'occhialino, e di tanto in tanto facendosi vento con un gran ventaglio.

Ella gradiva poco questa ostentazione. Spesso non la trovavo in casa; mi toccava di attenderla lunghe ore; e rientrando, non si scusava, si levava tranquillamente il cappellino, si fermava davanti allo specchio per aggiustarsi i capelli. Io mi spazientivo, ma non volevo farglielo scorgere. Dove sei stata? Ho passeggiato un po'. Dovevi figurarti che ero qui ad attenderti.

Questa volta portava un abito di colore azzurro cinereo, con sprone sul petto di seta chiara, lameggiata di oro, e collare della stessa stoffa; e sotto il cappellino di tulle nero con ricami gialli, i capelli arruffati su la fronte spiccavano con toni dorati più ardenti, e gli occhi sembravano più azzurri, più limpidi, sorridenti come cieli di primavera.

Abbassato il cappellino sugli occhi, il generale troncò la conversazione e mosse verso la scala; il gentiluomo gli andò a panni al lato sinistro, allungando il collo a interrogare di profilo la fisonomia dell'interlocutore, a spiare l'opportunit

Ecco l'ultima notte che dormo in questa stanza, ecco l'ultima colazione che faccio con voi, andava dicendo la fanciulla. Ma la colazione non la fece, perchè non ne aveva voglia: era troppo commossa di lasciare quei luoghi, dove si era trovata tanto bene. Andò nella sua camera e discese col cappellino e la borsetta in mano.

Io conosco uno, della prima categoria accennata, che, sorridendo sempre, ha scroccato la sua riputazione di cervello sottile. Con questi lieti discorsi giunsero in casa, e la signora Szeleny andò speditamente dal salotto alla sua camera, per deporre il cappellino e la mantiglia. Oh il soave profumo! gridò ella passando. Che cos'è? Mi avete portato dei fiori?

La ringrazio. E arrivederci. Al PUCCI che le porge la mano. Scendo con voi, Ugo. Perchè? Rimani un poco. Ho un cappellino da mostrarti che è un amore. Ma prima delle tre voglio essere alla Villa. , . Forse mi deciderò a venire con te. L'ha tratta in disparte. Piano. Non fare la sciocca, ti prego. FULVIA. ridendo. Sei gelosa? Non te lo rubo, il tuo Ugo, stai tranquilla.

Vuoi ch'io vada al Valentino a far un giro con Gualfardo? vuoi? « Eh! va. Omai sei artista; se gli ho permesso di andare ad incontrarti a Milano, non vedo alcun male a lasciarti fare una passeggiata con lui. Del resto è il tuo fidanzato. «Io mi avviai alla mia camera per prepararmi col cappellino, tanto ero impaziente di uscir subito appena Gualfardo fosse giunto.

Così mentre la signora Emma era malcontenta per il lusso della figlia, che a lei pareva eccessivo, le altre se ne felicitavano; quando Loredana veniva dalla sua mamma e trovava le amiche, queste le passavano una rivista minuta, pregandola talvolta di alzare un po' la gonna per mostrar le calze di seta, osservando la biancheria, divertendosi a infilar gli anelli, a provarsi il cappellino, a indossar la pelliccia.

Il primo attore (rifacendo il gesto del Padre, di spiare cioè sotto al cappellino, ma poi esprimendo ben distintamente prima la compiacenza e poi il timore). «Ah... ma... dico, non sar

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