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Aggiornato: 4 luglio 2025


Il periodo francese è veramente gloriosissimo. Esso vanta, per non ricordare che i nomi piú famosi, tutta la dinastia degli Stefani, il Turnèbe, che Montaigne chiamò il piú gran letterato da mille anni ai suoi giorni, il Mureto, sovrano d'ogni eleganza, Giuseppe Giusto Scaligero, l'«aquila fra le nubi», il Casaubon, l'uomo piú dotto dei suoi tempi. Questi filologi, e i minori, ripubblicarono o pubblicarono i testi greci e latini con diligenza, con disciplina, con un materiale di studio che gli umanisti non possedevano ancora. La loro potenza di lavoro era formidabile, favolosa. Il solo Enrico Stefano (il minore), pubblicò 74 autori greci e 58 latini, fra cui diciotto edizioni principi. E questa non è se non la parte minore, il fregio della sua opera: il suo capolavoro immortale è il Tesoro della lingua greca , che in cinque volumi in folio racchiude tutta la grecit

Contro tutte le consuetudini, anzi meglio, contro l'indole del suo ingegno, Spinello Spinelli dava allora nel fantastico e nel truce. E si compiaceva, mentre Dardano Acciaiuoli contemplava il dipinto, si compiaceva in quella rovina d'angioli, quasi dovesse riescire il suo capolavoro. Forse egli sentiva dentro di che sarebbe stato l'ultimo?

Allora Nancy gli raccontò tutta la sua «Storia del Lupo». Gli raccontò del suo lavoro: del primo libro di poesie che aveva scosso ed entusiasmato tutta Italia; e del secondo libro, il Libro interrotto che avrebbe dovuto essere il suo grande capolavoro... Egli ascoltò, fumando il suo sigaro senza parlare. Quando Nancy tacque, egli non fece commenti.

Nell'orgoglio fugace dei momenti di creazione, le diceva, esaltatamente: Sai? Sto scrivendo un capolavoro. Lo credo, Paolo. Ma non gli chiedeva che fosse. Temeva di dire una stupidaggine, chiedendo. È una novella, una lunga novella: ma un capolavoro. Si chiama: il vincitore della morte. Ti piace il titolo? , mi piace. Veramente, ti piace? Di' la verit

La quale riuscì proprio quello che Giusto aveva voluto, il suo capolavoro; ma non potendo come tanti grandi pittori forastieri arricchiti dal proprio pennello, tenersi in casa la tela meglio riuscita, la lasciò andare in Brianza, nella villa d'un filatore tedesco, riservandosi il diritto d'andarla a vedere due volte l'anno. Anche cento! aveva detto il tedesco.

Con le idee tumultuanti tornava su ciò che avea fatto. Il suo addio al mondo non era triste: ella avea lasciato un artista inebriato della sua bellezza: gli avea dato ispirazione per un capolavoro: il suo corpo vivrebbe all'ammirazione. Sollevò la sua bella persona dalla sedia. Guardò contro luce la fialetta datale dal Weill-Myot; scosse il capo; pareva non le andasse a genio.

Fece una breve pausa, quindi riprese: Perchè mi condannavano?... Io era innocente. Alieno dalle cospirazioni, assorto nell'arte mia, per mera compiacenza avea fatto que' piccoli lavori.... La incisione degli emblemi era riuscita un capolavoro.

Un doloroso presentimento mi agitava: che la interruzione di quella vita avesse dovuto guastare i resultati ottenuti. Un orribile spettacolo mi fece indietreggiare. Il capolavoro di Sebastiano del Piombo era irrimediabilmente deformato; quasi la pelle di quel florido viso femminile fosse stata ridotta una vescica sgonfiata, raggrinzita e appiccicatasi, seccando, su la tela. V. Due scoperte.

Scrivevo lunghe tirate di versi da perdere il fiato, volavo all'empireo sull'ali dell'iperbole, vedevo gli uomini al basso piccini piccini che si raggiravano come formiche intorno al formicaio, e la mia elevazione mi lusingava di giungere agli astri. Finalmente finito, corretto, messo in netto, declamato nella solitudine della mia stanza, il mio Lucchino Visconti mi parve un capolavoro.

Questo capolavoro d'ipocrisia e di malafede non ha bisogno di commenti. Gi

Parola Del Giorno

garzone

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