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Aggiornato: 15 giugno 2025
La mia parente se ne teneva sicura.... Era guerriero nell'armata fiorentina. Meno male allora; avevo creduto peggio ancora. E come colpito da una subita idea, aggiunse: Com'è che voi, Camilla, non mi avete mai detto nulla di questa sì strana avventura? Tale domanda ella l'attendeva, e gi
Il lungo periodo d'esistenza passiva e monotona da lei condotta, che aveva cicatrizzato delle ferite, cancellato dolci emozioni.... in quell'istante era scomparso.... E Marco intanto? A che pensava?... Quali deduzioni aveva tratte dal segreto rivelatogli?... Una sola, che Camilla doveva saper tutto.... Dopo la visita di Marco, l'animo di Gabriella si era per così dire rinnovato.
E Gabriella con tali congetture finiva a darsi qualche pace. Marco non le aveva detto che Camilla poteva averlo udito parlare al marinajo, che la conosceva.... Gabriella non pensava dunque a ciò; il sospetto, che tanto aveva fatto soffrire il giovane veneziano, non le aveva nemmeno attraversato lo spirito. Non era tranquilla ancora, ma attendava però il ritorno di Marco senza agitazioni convulse.
E dopo un istante di esitazione dubbiosa; Ma questo figlio, di cui parla il signor di Chiarofonte?... Non giungeste mai a saperne qualche cosa?... Ed intanto tra sè diceva: Ah sì! lo temo; Camilla ha sposato davvero Federico....
Camilla lo colpì colla sua maestosa ed imponente bellezza; e Federico, benchè non gli richiamasse come Gabriella la sua famiglia, lo impressionò vivamente.
La piccola Camilla ricominciava a zampettare, e rideva quando le facevano il bausette, ma talvolta la sua faccina si alterava tutto ad un tratto, e le uscivano dagli occhi dei lucciconi che mostravano le sue sofferenze.
Dopo qualche tempo, continuò Camilla, la signora di Chiarofonte ammalò gravemente; fece supplicare mio padre di recarsi da lei, perchè aveva un importante segreto da rivelargli. Vi andò subito; quando ritornò in casa, ella era gi
E mio marito? disse poi Camilla; potrò nascondergli sempre che possedevo quelle lettere? Lo spero.... Ma che? tanto lo temete? E donna Maria sorrise, che a lei certo Federico non metteva paura. Oh io non temo di nulla! rispose Camilla con indifferenza. Ma lo amo, ve lo confesso.... Vorrei, se fosse possibile, che ignorasse.... Del resto, aggiunse con alterigia, ciò non mi avrebbe arrestata.
L'ufficiale strinse la destra del cavaliere; entrambi erano commossi. Camilla li considerava sorridendo, mentre macchinava nell'animo mille progetti. Ora vi dirò come dovete condurvi per farvi rendere il vostro nome ed i vostri beni.
Camilla non prendeva al colloquio che una parte secondaria e passiva. Avete ottenuto il vostro permesso? chiese il conte all'ufficiale. Sì, rispose egli, più presto di quanto credevo. Ho parlato col governatore. Ora vi dirò il modo, con cui dovremo agire. Vi ascolto, cavaliere. Era la sera, come fu detto. Una dolce luce, projettata dalla lumiera d'argento, si spandeva nella sala.
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