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Aggiornato: 19 giugno 2025


Eravamo nell'aprile del 1877. Pioveva che Dio la mandava. La pioggia torrenziale cadeva sui coppi e sulle pietre con un fracasso che soffocava ogni altro rumore. Con la pioggia era caduta una nebbia che non lasciava vedere a due passi.

La villa sola, con tutte le finestre chiuse, s'innalzava più tetra, fra le macchie cupe degli abeti e le macchie giallognole degli ippocastani: l'acqua cadeva dalle gronde, crepitava sul selciato con un mormorio monotono, lugubre. Qualche notizia dei fatti di Primarole era arrivata confusamente anche alla villa. Pietro Laner ne era rimasto colpito, ne era agitatissimo.

La neve fin dalla sera precedente cadeva a fiocchi di nuovo, e a quell’ora era alta per tutte le vie. Allorquando per avere udienza dal vescovo si presentò nella sala un tal frate in abito bianco di lana, con sopra un lungo mantello bigio; e su di esso da un lato una croce vermiglia e due stelle di simil colore in campo bianco.

L'ultimo raggio del sole entrava di sbieco dalla finestra, e cadeva sul velluto scolorito, ammaccato d'una poltrona zoppa. Giuliano mise un sospiro lungo lungo, il sospiro d'un uomo che fa una fatica enorme. Per farti piacere.... disse poi dolcemente a sua madre. Ma sai che amo le cose spiccie. La Duchessa trattenne un grido di trionfo, e s'alzò. Oh! Giuliano, Giuliano.

Nella solitudine della cascata, i nostri discorsi erano molto più intimi. Si parlava di molte cose, ma più soventi di filosofia, di arte, di letteratura; egli non aveva ipocrisie, non si adontava s'anche cadeva nella conversazione il nome di un autore o di un libro messi all'indice dalla Romana Congregazione.

L'esistenza di Quintino era simile a quella di un bandito perduto in una macchia, senza un pensiero della vita, senza un desiderio, senza mai una speranza; e alle volte cercava invano una goccia d'acqua, mentre bruciava dalla febbre, cercava invano un mucchio di paglia mentre cadeva sfinito dalla stanchezza.

Aveva un largo tumore in fondo al dorso sopra la coda, e teneva, le orecchie basse, e tratto tratto rabbrividiva tutto. Pioveva da tutto il giorno innanzi, da tutta la notte: una pioggia fitta, incessante, diaccia. Il cielo era grigio come di piombo, l'aria rigida, un fanghiccio nerognolo copriva il cortile e la pioggia cadeva, cadeva.

Aveva l'occhio grande, pieno di vita e di languore insieme, i capelli bruni e ricciuti che gli lambivano il collo bianchissimo, il suo costume era scuro, stretto al corpo; portava stivali e un piccolo mantello che gli s'attortigliava intorno e gli cadeva sul braccio sinistro.

Lo straniero camminava adesso un poco più sollecito, dirigendosi verso un viale ombrato da folti platani, al coperto dal sole che cadeva a piombo sui praticelli. Delle grandi magnolie, in vasi, riempivano l'aria di olezzo.

Gli usignuoli cantavano mentre cadeva il sole Echeggiavan nei boschi i trilli delle gole; E un lieto canto dalle gole ascia, Un canto che diceva: Solo il nostro linguaggio è melodia Che sovra ogni idïoma si solleva!

Parola Del Giorno

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