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Faccio un giretto disse la fanciulla, quando furono per entrare; e corse verso il boschetto delle magnolie, come se sperasse di trovarvi quel che era venuta a cercare o volesse mettere tra lei e il desiderato incontro un nuovo atto di preparazione e di raccoglimento.

Lo straniero camminava adesso un poco più sollecito, dirigendosi verso un viale ombrato da folti platani, al coperto dal sole che cadeva a piombo sui praticelli. Delle grandi magnolie, in vasi, riempivano l'aria di olezzo.

Il giardino grigiastro susurrava con un brivido ignoto alla vita diurna, e qualche cosa placidamente singolare era fra le lucide frasche delle magnolie, fra le chiome dei palmizii, fra i cespi dei fiori.... Cesare entrò. Il passo cauto sulla ghiaia aveva risvegliato l'attenzione del cane di guardia, che accorreva latrando.

I lunghi rami degli abeti e delle magnolie e il prato verde formavano come un quadretto attorno ai cancelli di ferro; ma il quadretto era vuoto: Nora non si vedeva. Era stanco, sfinito, eppure avrebbe adoperata la poca forza che gli rimaneva per strozzar qualcuno. Come erano uggiosi quei giardini!

Qui cade in acconcio uno scampolo di descrizione. Il giardino di Laurenti era una lista di terreno, che correva per forse cinquanta metri lunghesso la collina, e dal lato della scesa era sostenuto da uno spesso muraglione, del quale ogni acquaio, ogni screpolatura, alloggiava un cespo di semprevivi, di capperi o d'altre pianticelle di facile contentatura. A' piedi del muraglione si dilungava comodamente una conserva di piante esotiche, ultimo lembo di un vasto giardino, anzi di una villa signorile, che andava a far capo ad una palazzina gialla, il cui piano superiore e il tetto rilevato a quattro acque, col suo parafulmine in cima, si vedevano sbucare da una selva di magnolie e di allori. Intorno a quella palazzina era il vero giardino, con ogni maniera di fiori; e tra il giardino e il muraglione saliva dolcemente una larga prateria, qua e l

I parenti seguivano a pochi passi di distanza colla stanchezza di chi torna da una battaglia perduta. Cresti non vedeva gli scalini, tante erano le lacrime che gli velavano la luce. Quando ebbe respirato un poco il soffio del vento, il cieco piegò verso il boschetto delle magnolie dove s'era avanzata ad aspettarlo Flora.

Ripreso il discorso col maggiordomo, si accordarono intorno ai modi di rimanere alla villa, finchè il malato fosse in grado di ritornare a casa; e fu stabilito che donna Vincenzina e Massimo avrebbero occupato il quartierino a terreno nell'angolo verso il boschetto delle magnolie, don Andreino avrebbe piantato un letto da campo nella sala del biliardo per esser pronto alle chiamate dell'infermo: per la cucina, l'albergo avrebbe provveduto nel miglior modo e col minore disturbo dei signori.

Due camerieri, nero il vestito, bianca la cravatta e bianchi i guanti, con un satellizio di servitori in livrea listata di stemmati galloni, giravano frammezzo alla comitiva, offerendo sugli argentei vassoj caffè e rosolii: intanto veniva meno la decente e contegnosa allegria de' convitati; anzi era un incrocicchiarsi di discorsi, di novelle e complimenti, massimamente nel nucleo di quella nobilissima adunanza, cioè fra coloro che sedevano a cerchio, fra due belle magnolie e due variopinte piramidi di vasi di fiori.

Ella era vestita come la prima volta che egli l'aveva veduta, e passeggiava per quel medesimo sentieruolo sabbioso, il quale, uscendo dal fitto delle magnolie, saliva costeggiando la prateria fino alla conserva delle piante esotiche a' piedi del muraglione.

Si dipingeva, allora, la palazzina del marchese Soprani. Voi la conoscete, nevvero?... Una palazzina di alabastro, in fondo a un prato, che mette voglia di ruzzolare sull'erba, fiancheggiata da boschetti di cedri, d'araucarie, di palmizi, d'acacie, di magnolie e di alberi del pepe, che, solo a guardarli, fanno sternutare ogni fedel cristiano.