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Aggiornato: 1 luglio 2025
La testa molto alta sul busto, sopra un collo ammirabile per candore e per delicatezza, dominava un po' troppo con quella folta criniera di capelli color del rame, ribelli al pettine, e sempre in aria come le idee della padrona.
Lo stesso silenzio: Nora si moveva sempre vicino al letto. Rispondi, Eleonora! Sentì soltanto il rumore così noto: il piccolo "crac" del busto che Nora slacciava d'un sol colpo. Sentì il lento scivolare della veste da camera sul tappeto, e il lungo fruscio delle batiste....
. . . . . . = Girolamo Molin, 1634 a 1636 secondo il Corner, ovvero Antonio Molin, 1637, secondo il [I[Libro Reggimenti]I]. Ne' quattro esemplari che di quest'ultimo tipo possede il Museo Correr è impossibile riconoscere le sigle del diritto, laddove è evidentissimo lo stemma dei Molin. Anzi qui giova aggiungere che tutti e quattro gli esemplari sono recusi su que' piccoli pezzi di rame che si battevano a Venezia ne' primi anni del secolo XVII e che portavano dall'un de' lati il busto della Vergine attorniato dalle iniziali * R * C * L * A * ([I[Regina Coeli Laetare Alleluja]I]), e che furono fabbricati in gran quantit
Il busto d’Acerenza è il più eloquente dei motti!
Menavano l'Amira sanguinoso ai quartieri, e Giovanni Villani racconta,¹ come i Saraceni, vedutolo così mal concio, e intesane la cagione, tanto sdegno gli ardesse, che tolte le armi corressero addosso ai Cristiani, i quali avendoli ricevuti a visiera calata, ne sorgesse una zuffa fierissima con la peggio dei Saraceni: la nostra Cronaca però espone che ben essi volevano fare il diavolo e peggio, appiccare il fuoco alla terra, mandare a sangue ogni cosa, e poi ne venisse che cosa poteva venirne; ma lo Amira li trattenne, gridando, non volere che nessuno fosse sì ardito d'intromettersi nei suoi affari, essere quella privata offesa, e privatamente doversi diffinire; a eterno vituperio gli tornerebbe se altri si mostrasse più pronto di lui stesso a vendicare il suo onore; si rimanessero; a chi primo si fosse di un solo passo avanzato avrebbe di propria mano fatto balzare la testa dal busto: onde, aggiunge la Cronaca, i Saraceni persuasi dall'arringa, in particolare dalla perorazione, consentirono, sebbene di mala voglia, a quetarsi.
Ornavano con frange il busto altiero Su ceruleo tabì nastri gemmati; Ed in faretra custodiva arciero Scherzo de le sue man strali ferrati; Spandea fuor de la bocca il buon destriero Forte i nitriti e da le nari i fiati, Falbo di manto, e riposava appena I piè non stanchi in su l'erbosa arena.
No, confessai, no, io non ho fatto alcun bene.... Non hai amato? incalzò Lidia, rizzandosi sul busto e stringendomi le mani.
Possibile?... e il Vharè, non pensando ad altro che a quella fortuna che lo salvava, strinse l'amante fra le braccia. Ella chinò il capo per islacciarsi il busto; e ne tolse un grosso pacco di biglietti di banca.
Amavo Lidia in quell'istante come non l'avevo forse amata neppure il primo giorno della nostra unione; io la teneva fra le mia braccia, sotto quegli occhi invidi e desiderosi; il profumo di gardenia saliva dal suo busto, si diffondeva da' suoi capelli ad inebbriarmi, come l'onda musicale che avrei voluto sempre accompagnasse la mia donna.
Non mi sentivo più io, ma un po' quell'altro che doveva pensare dentro la testa del busto sotto l'involucro di creta che lo copriva. Ed era una smania acuta, una sofferenza tormentatrice a cui non riuscivo di sottrarrai.
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