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Aggiornato: 18 giugno 2025


In poco tempo, quell'oggetto che l'aveva tanto sgomentata era divenuto il suo divertimento, anzi, quando lo sentiva in distanza, correva sulla strada ferrata in mezzo alle rotaie, ballando e saltando dalla gioia. E allora la sua mamma, tutta agitata, usciva a prenderla fra le braccia e le dava tante busse da farla strillare.

Forte in gamba, non son io che ho tirato! urlava il ragazzo mal capitato, a cui l'impresario, uscito dalla sua tana, ministrava una correzione esemplare. È quell'altro.... il figlio della Rossa. ? il figlio della Rossa? Orbene, tu pagherai per lui e per te! E una gragnuola di busse, un baccano, un diavoleto.

Ma Moro, sfidando le busse, tornava all'assalto, fin che la Teresa n'ebbe compassione e disse: Tanto mi devo mutare da capo a piedi. Indi lisciò con la mano il pelo del povero animale che dopo quella carezza si tirò indietro da , tutto contento.

Non occorre dire che, dopo il matrimonio, Ambrogio continuò, grazie al grano ed al mulino, la sua tresca colla mugnaia grassa come una quaglia, serbando alla giovane sposa gli amplessi violenti delle sue ore d'ebbrezza, e le busse delle ore tristi, quando l'altra lo tribolava per avere i quattrini, che il suocero si ostinava a serbare, con quel filo di vita epatica, che gli durava Dio sa come.

Non devi andar sulla strada quando viene il treno, hai capito? le diceva. Ma Pierina non capiva nulla, soltanto sapeva che quando andava sulla strada per far festa al vapore, prendeva le busse che le facevano male, e un po' alla volta perdette l'abitudine d'andarci, e si contentò di salutare il treno dalla finestra o dalla corte, davanti alla casa.

Rispose l'asino con un mal viso e disse: Se temessi io il bastone e le busse piú che Iddio, io mi tacerei, sarei mai oso di dire la veritá. Ma perciò che io sono disposto, dove a Dio non dispiaccia, morire, se mi fia di bisogno, non ho paura di confessare e dire il vero.

Per la prima volta pensai a mia madre quando mi nascondeva dietro la gonnella, e prendeva per se le busse che volea darmi mio padre; pensai alla mia povera Clelia, quando mi aspettava alla fontana; pensai all'oste di Zagarolo, che ha il vino tanto fresco nella estate; alla corda di mastro Alessandro, tanto innamorata del mio collo... e veruno di questi cari ricordi m'intenerì tanto, quanto la famosa donna Luisa Cènci.

La ragione era questa. Leonardo aveva riappiccato con molto maggior fortuna di un tempo le sue relazioni con la Rosetta, quella Rosetta nipote del gastaldo ch'era andata sposa a Menico caffettiere. Ell'era maritata ormai da più anni, durante i quali il conte Leonardo non l'aveva vista, si può dire, che alla sfuggita, giacchè serbava ancora memoria delle busse avute per causa di lei e non voleva rischiar di pigliarne dell'altre. Ma quel soggiorno forzato di parecchi mesi in campagna gli aveva messo addosso di nuovo il solletico, ed egli aveva spinto ripetutamente le sue peregrinazioni fino ad Oriago a prendervi un bicchierino di rosolio dalla bella caffettiera. Infatti Rosetta era più bella che mai, d'una bellezza sensuale, lasciva, con un paio d'occhioni neri che mandavano fiamme e certe rotondit

Soltanto il cane, quando ne ha fatto qualcheduna delle sue e nella sua testolina da bestia più ragionevole di tante altre accorgendosi di aver meritate le busse, mette la coda fra le gambe e non trova un angolo abbastanza buio per nascondersi, soltanto il cane, diciamo, potrebbe darci un'immagine di quello che fu il povero veterano d'America, quando i primi raggi del sole furono venuti a svegliarlo.

Prima era sempre con me, e per venire con me, per essermi alle calcagna dovunque andassi, risicava le busse del suo padrone ogni sera: adesso che sta con me, va sempre con gli altri, e quando è con gli altri, non ha pace finchè non li guida sulle mie tracce.

Parola Del Giorno

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