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Aggiornato: 19 maggio 2025
Intanto Cino, ignaro di tutto questo, non mancò di recarsi puntualmente nel giorno appresso dal Vergiolesi, e stettero insieme a lungo e segreto colloquio. Nel tempo che il capitano gli confidava la notizia dell’assedio, questi gli confermò pur troppo ciò che gli aveva scritto da Bologna, che ogni dì più il partito dei Bianchi in quella citt
Egli aveva ormai quarantacinque anni, era un po' curvo, con la barba e i capelli interamente bianchi; ma i suoi occhi scuri splendevano d'un fuoco singolare e intenso. Aveva mutato abitudini da qualche tempo; e con le abitudini il carattere.
Oh! bianchi fiori umani a voi a bere chinâr, celestial eterna coppa, Orgoglio, Nobilt
«Era una notte d'inverno; raccolti intorno al focolare udivamo il fiero racconto del Maggiordomo: più volte preso da insolito tremore accostai il mio corpo a quello del compagno vicino, e quasi in segno di affetto gli strinsi la mano, ma in vero perchè aveva paura; certo la storia del Maggiordomo atterriva spaventosa, e il fuoco cominciava a consumarsi, e le tenebre diventavano maggiori; pure io sentiva dentro me sì fatto scompiglio che non poteva derivare dai casi presenti. Ho udito in appresso porre in dileggio quelle voci segrete con le quali una potenza interna sembra avvertirti che qualche sventura ti sovrasta; nondimeno non ho sofferto mai affanno di cui il cuore non mi abbia avvisato. Quella sera fu destinata dallo Inferno per incominciamento dei miei misfatti! Una leggiera percossa sopra le spalle mi fece volgere indietro la faccia; il volto del conte Odrisio di Sanguine mio signore era stato sempre severo, questa sera mi apparve terribile; forse fu l'effetto della luce vermiglia vicina a spegnersi, che riflettendo sopra il suo rugoso sembiante gli compartiva quella nuova espressione; forse derivava dal pensiero delle cose che macchinava nella mente; al vedere quei bianchi capelli ritti come stecchi su la livida fronte, i sopraccigli neri contratti faticosamente, il rossore su quelle guance smorte ed estenuate, fui per gridare; egli spalancò gli occhi, mi presentò scintillanti nella pienezza dell'ira le pupille poco innanzi nascoste, e con quell'atto mi fece comprendere ch'io doveva tacere; quindi, curvata la persona sopra la spalliera della sedia, mi susurrò basso basso agli orecchi: Seguimi in modo che nessuno si accorga della tua lontananza; e sè ne andò come era venuto. Desideroso di obbedire al mio padrone, mi allontano un poco dal focolare, la luce cessa rischiararmi, e con essa l'attenzione dei compagni di rammentarmi; mi confondo nella oscurit
Allora la signoria di Firenze opinò di poter conciliare senza esterno intervento col porre a confine i caporali d’ambe le parti. Ma i Neri di subito con Corso Donati andarono al papa, e lo incitarono contro a’ Bianchi, e, come gli chiamavano, contro a’ cani del popolo per abbassarli, e favorire la nobilt
E capisco ancor io; riprese il generale, ridendo a sua volta di quel riso largo che faceva sollevare più minacciosi che mai sulle guance i suoi gran baffi bianchi dorati. Davanti alla curiosit
Voi esclamò ella, guardandolo con gli occhi sfolgoranti, con le labbra schiuse che mostravano i bianchi denti minuti, che egli aveva adorato. Me? me? E perchè? Perchè voi solo ne siete degno diss'ella, aprendo le braccia, chinando il capo, con un atto di umilt
Quindi soggiunse: Vi deve essere accaduto qualche cosa. Allora Tina la vide finalmente dentro uno di quei bagliori, che penetrano sino al fondo dello spirito: la vecchia era sdentata, coi pomelli scarlatti. Un ciuffo di capelli bianchi le usciva di sotto il fazzoletto, e dagli occhi rotondi, acuti, un raggio sprizzava come da due punti neri.
Io m'inchinai rispettosamente dinanzi alla folla assembrata sulle zattere e lungo la spiaggia, e vi fu un momento in cui mi sentii il prurito di arringare la moltitudine e di guadagnarmene la simpatia facendo l'elogio dei merli bianchi, ma il bisogno di servirmi degli interpreti che avrebbero ammorzato colla loro lentezza tutto il mio fuoco oratorio, me ne distolse.
A compiere l'acconciatura di quella testa perfettamente ovale, si aggiunga una corona di fiori di lilla, bianchi e violacei, lavoro della Nattier, quella parigina che, in materia di fiori, poteva dare dei punti alla madre natura. Parecchi diamanti alternati con amatiste si attorcigliavano a quella corona di fiori, e tremolando scintillavano, mettevano baleni intorno alla testa divina.
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