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Aggiornato: 14 giugno 2025
Il corpo chino sulla mensa, gli occhi fissi nel piatto, mangiava e beveva di buonissimo appettito, se non che le troppo frequenti libazioni gli avevano diffuso sulle guancie una tinta vermiglia, la quale per un fenomeno bacchico notevolissimo s'innalzava a poco a poco, minacciando invadergli la fronte e la parte calva della testa.
E così sorvegliando il nuovo domestico non tardarono ad avvedersi che vendeva l’avena, facendo digiunare il cavallo. Venne congedato. Subentrò Michele, uomo onesto, e abbastanza esperto nel servizio, ma un ubriacone di prima riga. Cesare lo seguì. Non si ubriacava mai, ma era un tal ghiottone che vuotava le casseruole sui fornelli, beveva il brodo e vi sostituiva dell’acqua. Anche questo fu messo alla porta. Ah! povero Mosè come fu rimpianto, come si deplorava la sua perdita ad ogni cambiamento! Finalmente venne Pasquale, un vero macaco, col muso delle scimmie antropomorfe: faccia rugosa, orecchie piatte, narici aperte, labbra sottili e bocca enorme, fronte ristretta, capelli neri ed irti come una spazzola. Aveva i difetti e le buone qualit
Anch'essa coi cappelli rossi... come il famoso ritratto di donna del Rembrandt che è a Milano, come la Venere del Tiziano, come tutte le bellezze rare... e pericolose. Chi parlava? il signor ambasciatore, per procura; ma Cresti beveva cogli occhi quegli elogi, come se l'amico parlasse di lui.
Ora avvenne che seduti agli ultimi due tavolini del caffè dell'Europa, verso la porta dell'albergo, si trovassero in quel punto Enrico O'Stiary e il marchese Sappia, che eran usciti in quel punto dalla Luisa e pigliavano un grog. Un po' discosto da loro Ernesto Cantis, il giovane di avvocato, beveva una birra.
Alle osterie dove lo aspettavano i suoi balestrieri, beveva volentieri come un altro Passano. Amava classicamente il vino, pel colore, ancor più che non lo amasse pel sapore, quantunque al sapore non diniegasse giustizia. Al vino avrebbe fatto un inno in versi, se avesse avuto tempo, perchè in gioventù era stato poeta anche lui. Non potendo in versi, glielo faceva in prosa.
Ma si insisteva e lui beveva, versandoselo in gola come una medicina che gli faceva stralunare gli occhi. Il discorso eterno era la Cassazione che li teneva sugli aghi. Ma facciano presto! Mandateci in galera, dicevano, ma fate presto in nome di Dio! Nessuno si lasciava cullare dalla speranza che magistrati dell'alto tribunale avrebbero accolto il ricorso.
L'acqua, piena di fosforescenze, beveva avidamente il gran chiarore diffuso; spinta da un braccio invisibile la gondola sembrava cullarsi in un mondo di sogni. Era uno di quei momenti in cui meglio si svela l'armonia del creato, in cui ogni luce ed ogni ombra, ogni suono ed ogni silenzio paiono cospirare ad un fine.
Diana con gli occhi fissi sulla sua bambina che era in collo all'Irene beveva avidamente le parole incoraggianti della signora Amalia e della sorella. Non è vero che abbia l'aria così patita... Oh Dio, ha avuto tre o quattro febbri piuttosto forti, ed è naturale che sia rimasta un po' fiacca... Ma vedr
Egli mangiava enormemente, grossolanamente, ma beveva con sobriet
Poichè, all'ombra presso la cappa del camino ove bollivano alcuni intingoli straordinari, Benvenuto beveva il suo boccale da uomo tranquillo e regolato. Mentre la cucina pareva tremare agli scoppî d'ilarit
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