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Aggiornato: 27 giugno 2025
Alle mie parole egli si era alzato, e, con un gesto che avea del fratello insieme e del padre, mi prese le mani, mormorando: Dio vi benedica! In questo, Mansueta entrò con una candela accesa e mi disse: Quando desidera, il letto è pronto.
Povero uomo, vi compiango! Che Iddio vi benedica, voi che avete una parola di compassione per l'infelice! La sua voce era piena di religiosa riconoscenza. Così fossi ricca e potessi fare di più, ripigliò Maddalena, ma anch'io ho una figlia e bisogna che pensi al suo avvenire. Oh voi avete una famiglia! sospirò il mendicante, a voi sorridono le dolci speranze dei figli! io, vedete, sono solo.
E quegli benedica le nostre nozze. Poi.... O Imilda, ci abbiamo pensato? Ugo fu come ghermito da un pensiero. E di che temi dopo? Dio sa che tu sei mio, ch'io sono tua. Se così volle per tormentarci, questi istanti audacissimi di vita vincono tutti gli anni! Imilda dubitava fieramente Ugo: non posso! non devo! Come mi ami poco! Ma non vedi? Io fuggo anche da mio padre per te!
Verrò io stesso, vi ripeto... fra pochi giorni... ve lo prometto.... Come crede... dunque mi raccomando.... Siamo intesi... che Dio vi benedica... e che il diavolo vi porti, mormorai fra i denti, quando quell'importuno se ne andava, e mi lasciava finalmente tranquillo.
Dio vi benedica entrambe, o creature gentili; e mandi sul capo vostro mille felicitá, e vi conservi, colla domestica virtú e colla bella onestá dei costumi vostri, il diritto di meritarvele sempre maggiori. Dio vi benedica entrambe; e le sorti sieno feconde di prosperitá verso dei parenti vostri, quantunque a loro sia giá invidiatissima delizia la compiacenza di avervi allevato tanto bene.
Ora paiono cose dell'altro mondo; ma allora, nel periodo acuto dei dolori italiani, era così, come io vi racconto. Tutti li avevano in mente, gli inni del riscatto, e li canticchiavano tutti tra i denti. Anche quando si diceva male del Quarantotto, de' suoi canti, delle sue piume, delle sue coccarde e dei suoi discorsi in piazza, era facile sentire nell'amaro della critica il dolce dell'amore profondo, indimenticabile, eterno. Infine, si erano commessi errori su errori, ma si era vissuti, si era allargato il cuore alle divine speranze, e tutti i ceti, tutti gli uffici sociali, si erano fusi in quel sacro entusiasmo. Anche Don Pietro Toschi, si era riscaldato il cervello; aveva veduto molti giovani passare da Fiumalbo, per correre alla Guerra Santa, e aveva gridato: «bravi! che Iddio vi benedica!» Poi erano venute le disgrazie; ma la reazione, che aveva dilagato al piano, non si era potuta spingere fino a quei monti, dove i cuori erano uniti e le labbra chiuse. Qualche commissario, capitato lassù, era stato affogato nel lambrusco dell'ospitalit
Il mio gastaldo io l'ho conosciuto tra Spagnuoli, e di dovunque egli sia, me lo tengo caro. Del resto, che ci trovate di strano? Io non faccio altro che imitare il re Cristianissimo. In che modo? Nell'unico che sia possibile a me. Chi ha messo egli a comandarci, che Iddio lo benedica?
«Nè noi voi ripeteva donna Placidia facendo eco al fratello; e soggiungeva di suo: che Dio vi benedica, quante volte vi sognai morto nella spedizione del maggio passato!»
Il Mandello, a tali parole, rianimandosi di speranza: Dio ti benedica! proruppe; il resto lo so io. La Ginevra.... La Ginevra s'affretta a Milano.... E va a palazzo.... e domanda un'udienza dal governatore.... E al suo rapido viaggio da qui a Milano si d
È il cielo che ho pregato così di cuore che vi ha mandato... Prima di partire, venite qui, ve ne scongiuro, e battete un legger colpo colle dita nell'uscio, io sarò dietro il battente ad aspettarvi... Venite per amor di Dio, ve lo domando come una grazia. Va bene, rispose Matteo, ci verrò. Sicuro? Sì, sì, ve lo prometto. Dio vi benedica, compare Matteo.
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