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Ora paiono cose dell'altro mondo; ma allora, nel periodo acuto dei dolori italiani, era così, come io vi racconto. Tutti li avevano in mente, gli inni del riscatto, e li canticchiavano tutti tra i denti. Anche quando si diceva male del Quarantotto, de' suoi canti, delle sue piume, delle sue coccarde e dei suoi discorsi in piazza, era facile sentire nell'amaro della critica il dolce dell'amore profondo, indimenticabile, eterno. Infine, si erano commessi errori su errori, ma si era vissuti, si era allargato il cuore alle divine speranze, e tutti i ceti, tutti gli uffici sociali, si erano fusi in quel sacro entusiasmo. Anche Don Pietro Toschi, si era riscaldato il cervello; aveva veduto molti giovani passare da Fiumalbo, per correre alla Guerra Santa, e aveva gridato: «bravi! che Iddio vi benedicaPoi erano venute le disgrazie; ma la reazione, che aveva dilagato al piano, non si era potuta spingere fino a quei monti, dove i cuori erano uniti e le labbra chiuse. Qualche commissario, capitato lassù, era stato affogato nel lambrusco dell'ospitalit

Rivolgete i vostri occhi all'Italia! In quel momento, col suo calice levato, Don Pietro Toschi, parroco delle Vaie, sembrava Melchisedec, il re sacerdote, quando offriva l'olocausto all'Altissimo sovra il poggio di Salem. Gli astanti erano commossi; Gino Malatesti aveva le ciglia umide.

Ma ricordate che in quel punto Don Pietro Toschi aveva la stola, esercitava il suo ministero di consolatore e di giudice. Ahimè, tra non molto avrebbe dovuto esercitarlo anche lassù, dove gli occorreva ritornare, e donde sarebbe stato meglio non muoversi affatto.

E 'l gran proposto, volto a Farfarello che stralunava li occhi per fedire, disse: <<Fatti 'n costa`, malvagio uccello!>>. <<Se voi volete vedere o udire>>, ricomincio` lo spaurato appresso <<Toschi o Lombardi, io ne faro` venire; ma stieno i Malebranche un poco in cesso, si` ch'ei non teman de le lor vendette; e io, seggendo in questo loco stesso,

Don Pietro Toschi, prevosto di montagna, è a Modena. Vedr

Bada, o giovin bollente, omai tremenda Splender la luce di quel re straniero Che di Napoli al serto altre aggiungendo Minori signorìe, stende sue lance Di castello in castel, di villa in villa, Fra' Romani, fra' Toschi e fra' Lombardi, E feudi suoi non pochi ha in Monferrato E in Piemontesi sponde. A molti egregi Dubbia piet

Vera o falsa che fosse l'opinione delle genti, Don Pietro Toschi non aveva conosciuto di nobili che il conte Gino Malatesti, e da lui argomentava volentieri che fossero tutti fior di cavalieri, non senza ammettere, per omaggio naturalissimo all'esemplare, che il conte Gino fosse il più cavaliere di tutti. Inoltre, il vecchio prete conosceva Gino per un ardente innamorato, e non senza ragione così innamorato, non senza ragione così ardente. Fiordispina Guerri era bella, virtuosa, colta e gentile tanto, che non si sarebbe potuto desiderare di più. Avrebbe potuto diventar principessa o regina, senza che la cosa dovesse recar maraviglia a nessuno. Era anche ricca, forse più ricca che non fossero i Malatesti, e ciò poteva ricordarsi utilmente, in materia di nozze e di un consenso del padre di Gino. Finalmente, il giovanotto aveva pianto a calde lagrime, partendo dal luogo di pena; aveva abbracciato questo e quello, promesso, giurato.... E tutto ciò doveva finire con le notizie recate da Pellegrino? Era dunque vero, ciò che dice il proverbio: lontan dagli occhi lontano dal cuore? Gi

Ma non c'erano i Guerri a Fagnano, e Don Pietro Toschi si era assuefatto a vedere i Guerri. Perciò rispose al vescovo, che gli proponeva il passaggio: «Se Vostra Eminenza permette, rimarrò dove sono. Son vecchio, tra gente che conosco e che mi vuol bene.

Guarda; ci son qui alcuni signori. Quel vecchio, e le due signore, sono parenti del 151; il prete, laggiù, è un parente o un amico del 140. Viene a tempo, il prete, per il 140! disse quell'altro. Eh, pare di . Povero giovane! Mentre i due infermieri facevano questi discorsi Don Pietro Toschi era giunto al capezzale di Gino Malatesti.

Intenderete ora come e perchè Don Pietro Toschi non fosse andato a sciogliere il suo voto sulla tomba del principe degli Apostoli. Oramai, desiderando sempre, non sperava più nulla. Quanto a Modena, che ci sarebbe andato a fare? Non sentiva nessun desiderio di veder da vicino il governo del Duca. Bene aveva corso il rischio di esser chiamato alla citt