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Aggiornato: 13 giugno 2025
Io ho un libretto alla Banca Popolare e c'è scritto un migliaio di lire, che sono i miei piccoli risparmi in trent'anni che servo questa casa. Di questi denari io non ho alcun bisogno, perchè grazie al cielo, qui non mi manca nulla e non credo nemmeno di perderli, ma solamente di prestarli al sor Enrico, finchè ne avr
Il Commendatore si permetteva di osservare che la questione era complessa: che veramente un po' di miseria c'era laggiù. E non soltanto laggiù, aggiunse il barone. E non soltanto in Italia appoggiò il direttore della Banca federale. Quel che occorre è una buona circolazione monetaria e un coordinamento più razionale delle banche.
E un uomo così.... diremo.... umanitario, si è venduto al signor Kloss? esclamò Matteo Cantasirena, parlando e sbadigliando insieme. Venduto... no. È il procuratore della Banca Kloss e C., nient'altro. Del resto la questione del pane quotidiano... s'impone specialmente ai socialisti, caro direttore!...
Il barone presentò i suoi amici, il nobile Ezio Bagliani e don Erminio Bersi, al commendatore Zuccani, segretario particolare di S. E. il Ministro delle Finanze al signor Ignazio Bühler, direttore della Banca federale, presidente anche lui del club dei Canottieri di Zurigo.
La principessa voleva denaro. Aspettava, da un momento all'altro, Cristina, e le occorreva di comporre affari urgentissimi. Pensò effettuar il suo disegno di recarsi dal Weill-Myot. Egli le avea detto che andava alla sua Banca molto di buon'ora ogni mattina: che alle otto era spesso gi
Nella sua spensieratezza, ella si vide liberata per lungo tempo da ogni molestia e in condizione da proseguire la sua solita allegrezza. Intanto, da quella sera, a insaputa del principe, cui avrebbe potuto rivolgersi, ella diveniva debitrice della Banca Weill-Myot.
Ella avea un giorno visitato la Banca del Weill-Myot: costui le avea fatto una mostra studiata e abbagliante delle sue ricchezze, della sua potenza commerciale. Le avea fatto vedere in una cassaforte due milioni in oro, un milione in titoli. Ciò indicava davvero la sua forza, il suo credito.
Vanardi cadde dalle stelle. Oh sì che adesso poteva servirgli la protezione di quel tale per entrare negli uffizii della banca! Si partì di l
Signorina Nora, balbettò il Casalbara, anch'io.... ma non aggiunse altro. Passò innanzi e sollevò la portiera.... Poi, quando Nora e lo zio Matteo furono usciti, la lasciò ricadere, e restò lì, confuso, sbigottito.... Il Casalbara andò subito in cerca del suo amico Kloss, alla banca Kloss e C.º, per confidarsi e per consigliarsi con lui.
Non si potrebbe trovare un modo di transazione, madamigella? Oh! no, caro principe. Non v'è che i piccoli bancarottieri che transigano. Io, io fo saltar la banca, netto, o pago a cassa aperta. La padrona della casa presentò il duca di Balbek.
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