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Aggiornato: 29 giugno 2025
Su quel raggio per fermo venìa difilato un genio notturno, a baciare quel viso divino, e forse era lo stesso Oberone, che per lei dimenticava Titania e le caste gioie del talamo.
Ebbene, piccolo, che m'hai fatto? disse Fabiano, chinandosi a baciare Brunello. Questi sorrideva, ma era stordito e debole. Fabiano decise di fermarsi ancora tutto quel giorno all'osteria, e il vetturale si fermò egli pure, a disposizione del signor conte.
Un hourrah! eclatante corse su tutta la linea, mentre il conte Alessandro diceva di una voce commossa: Permettete, madama, al primo dei vostri vassalli di baciare la vostra mano. Quella mano era ghiacciata e tremante. Alessandro la sentì a traverso il guanto. Maud rispose semplicemente: Grazie, fratello!
Da uomo savio ed accorto, il nostro Damiano non prese altre mani, nè per stringere, nè per baciare. Ce n’erano troppe, del resto, e di belle e di brutte, di delicate e di ruvide. Ad un certo punto, guardandosi intorno.... altro che mani, buon Dio! Tra vecchie e giovani, stavano a contemplarlo due dozzine di femmine.
Si chinò a baciare la bambina, che sorrise ripetendo: Mamma. Non sono io la tua mamma, cara, ma sento gi
E' allegra come un funerale di quarta classe. La vostra musica iersera l'ha molto turbata, disse Nancy salendo anche lei in carrozza, e sedendo accanto alla piccola, colle ginocchia ingombre di cappelliere e di pacchi. Il violino le è piaciuto tanto! Ah sì? disse Peg. Era quel rospo di Markowsky che suonava. Così dicendo si sporse per baciare Anne-Marie.
Tuccio di Credi, che precedeva di pochi passi il nuovo venuto, si tirò da un lato per lasciarlo passare. Il vecchio fiorentino entrò, strinse la mano che gli offriva il pittore, e andò a baciare in fronte la sua futura nuora. Se aveste veduto in quel punto il povero Tuccio di Credi!
Ma la pallida consigliera gli tappò la bocca con queste parole: Ritardare qualche volta è impedire. E Giusto, il quale non desiderava altro, si diè vinto. Cristina, curvandosi a baciare le labbra che avevano profferito parole di evangelo amoroso, mormorò qualche cosa che Giusto cominciò intendere appena, quando vide la faccia pallidina di Nina tinta d'un lieve rossore.
Nancy depose la sua tazza, e si chinò in avanti a baciare la lanuginosa guancia di Fräulein. Caro angelo, disse. E poi? Poi cosa? chiese Fräulein. Appunto, disse Nancy. Fräulein riflettè a lungo. Come si può fare? disse. Nancy fece un piccolo gesto scorato. Da tuo marito nessune nuove? Nulla, disse Nancy.
Animo... via, non voglio vederti a piangere, mi fa pena; e si piegò per darle un bacio, ma Lalla gli puntò contro il petto le sue braccia tese, così fortemente, che sembravano di ferro. No, gli disse, non mi devi più baciare, dal momento che non mi vuoi più bene. Ma no, cara! Ti voglio tanto tanto bene, ed è per questo che...
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