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I paesani tacevano e ascoltavano, ma non comprendendo sillaba di tutto ciò, ripicchiavano il Viva Calibardo! Il povero generale alla tortura sudava sangue dagli occhi, e conoscendo come il principe tenesse alle ovazioni e quanto la popolarit

Tutti ascoltavano ammirati, strascinati da quella foga allegra, che metteva il brio nei cuori. Ma ad un tratto la foga scemò, il brio morì in un brusco cambiamento d'espressione, in una interpretazione strana. Il pezzo pazzamente allegro diventò triste; quasi marcia funebre piena di singhiozzi, di gridi di dolore; il disfogo d'un'anima travagliata.

Erano racconti che facevano venire la pelle d’oca; ma a poco a poco lo spirito bellicoso li metteva in voglia di menar le mani, sentivano vergogna di vedersi dominati dagli stranieri, e ascoltavano a bocca aperta le geste di quei generali che rotta la spada prendevano in mano un fucile e trascinavano i soldati contro la mitraglia, mettevano in fuga il nemico colla baionetta, e restavano illesi in mezzo alla mischia.

Violetta finalmente s’interrompeva, sorridendo d’un sorriso fatuo. Di nuovo, la conversazione languiva. Allora Violetta si metteva al pianoforte e cantava. Tutti ascoltavano, con attenzione profonda. Alla fine, applaudivano. Poi sorgeva l’Areopagita, col flauto. Una malinconia immensa prendeva li uditori, a quel suono, uno sfinimento dell’anima e del corpo.

Madame de la Chaux ebbe un debole sorriso. Filippo disse qualche parola a un domestico, fece preparare il tavolino da giuoco, e mentre le dame e le fanciulle ascoltavano quella specie di conferenza sul sonno, egli sedette al tavolino col conte Lombardi, col marchese di Spinea e con Berto Candriani.

Tina e la mamma ascoltavano sorprese da quel tono professorale, che sembrava compiere il trionfo della signora Veronica sulla fine di quel pranzo, realmente da lei sola voluto e preparato. Con un gomito sulla tavola, gli occhi accesi, il mento sul dosso della mano sinistra, ella parlava assaporando quasi le parole. La superiorit

Cesare e le due donne eran giunti in riva al mare, convulso per il soffio poderoso del vento, e tutto bianco; eran scesi dalla strada sulle rocce più eminenti, arrampicandosi dove le onde non potevano arrivare. Ascoltavano così il rimbombo sordo dell'acqua contro le cavit

Ascoltavano col più grande raccoglimento, estatici, beati, assolutamente felici, scossi come da un brivido. La voce celeste continuava i suoi gorgheggi, le note venivano a loro, per l'aria, nel silenzio, nella calma di quella bella sera, squisitamente melodiose: trasfondevano in essi la commozione che le ispirava.

Convien dire che gli antichi greci, i quali ascoltavano i loro predicatori, avessero i cuori piú atti alla sensibilitá, alla vergogna, alla compunzione, de' miei patrioti.

Le donne ascoltavano agghiacciate. Vi fu un silenzio. Lo interruppe una ragazzetta che pareva indignata. Eh! se gli uomini fossero stati pronti a fermare la macchina, la si salvava. Le altre protestarono risolutamente. Ma che!... Ma che!... Erano corsi subito, povera gente! Subito confermò la vecchia.