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Non c'è bisogno; soggiunse egli, sorridendo malinconicamente. Io non arrossisco mica d'esser povero. Penso spesso alla mia condizione, è vero; ma credimi, se non fosse che in questi anni di studi io costerò troppo gravi sacrifizi a mio padre, il pensiero della mia povert

Un guercio, ma glorioso avanzo di Bezzecca, mi domanda: E quante campagne ha lei? Arrossisco alquanto e rispondo: Due. Dovrei soggiungere che sono coperto d'ipoteche. Ancora un discorso su questo tema: Le tradizioni della rivoluzione italiana. In qual pelago mi sono mai cacciato! ORE 4 POMERIDIANE. Sono ancora al 1848. ORE 5 POMERIDIANE. Parlo della convenzione di settembre.

Per questa risoluzione quel mio amico si partì allora da me assai malcontento. Del resto io parlai in quel modo all'Orlando perchè così doveva fare, perchè non è detto che si debba sempre mostrar fuori l'animo proprio. Ma ora ti confesserò, e non arrossisco niente, perchè sarei poi sempre pronto a far quello a cui l'animo quasi si rifiuterebbe, ti confesserò che io ne provai un certo sgomento.

Perchè da secoli questa mia terra deve servire di lupanare a quanti malandrini porta l'Europa? Perchè essi vengono a mangiarci i frutti, a beverci il vino, che costarono il sudore della nostra fronte? Perchè? Perchè? arrossisco nel pensare a tanti altri perchè, che solo il pugnale può vendicare!

Menzogna nelle asserzioni fondamentali; menzogna nei particolari; menzogna in voi, menzogna nei vostri agenti; menzogna, arrossisco in dirlo per la Francia che avete cacciata in fondo, negli ultimi a smarrire la tradizione dell'onore, nei capi del vostro esercito. Avete vinto colla menzogna, e tentate giustificarvi colla menzogna. Mentiva il generale Oudinot, quando egli, per illudere le popolazioni e spianarsi, trafficando sul nostro amore per la Francia, la via di Roma, serbava fino al 15 luglio intrecciate in Civitavecchia la bandiera francese e la nostra bandiera tricolore ch'ei sapeva di dover rovesciare. Mentiva impudentemente affermando in un suo proclama che la maggior parte dell'esercito romano s'era affratellato col francese, quando tutto lo stato maggiore diede, protestando, la sua dimissione, quando soli 800 uomini oggi anch'essi disciolti accettarono le condizioni di servizio proposte. Mentiva vilmente quando, dopo avere solennemente promesso in iscritto di non assalire la citt

Non riesco a trovare un paragone più nobile; in fondo però non arrossisco di eguagliarmi a così umili creature e questo confronto coi merciaioli mi fa sorridere. È uno strascico delle mie abitudini semplici, de' miei gusti modesti che non intendo di cambiare, anche ora che la mia mente si affaccia ad orizzonti più vasti.

Di tutto deve tener conto. Per ciò io, che sono scienziato così così per aver studiato e praticato la più materiale tra le scienze, la medicina, non arrossisco di far sapere che ho tentato anche di vedere gli Spiriti il giorno che un amico venne a dirmi: Vuoi vederli? Io ho avuto paura e ho interrotto a mezzo l'esperimento. Quel mio amico, uomo serio, coltissimo, un po' artista, un po' filosofo nel miglior senso di questa parola, intelligenza aperta ai quattro venti del pensiero, s'interessava dei grandi problemi contemporanei, politici, economici, religiosi, scientifici, leggendo tutto, approfondendo tutto con ardore indomabile. Non aveva altro da fare; il suo largo patrimonio gli permetteva questo lusso intellettuale senza fargli trascurare il resto. Ultimamente dunque aveva preso, com'egli diceva, il dirizzone degli studi spiritici, e si era formato la convinzione che gli Spiriti sono una realt

N ascosi molti a le cortine drieto V anno non so che far, ed escon dopo N el volto fatti in guisa di piropo C he furon d'alabastro per adrieto. I o dunque nudo fra cotanti nudi N on piú arrossisco, non piú mi vergogno, F atto di lor famiglia, ove m'agogno L assivamente in quei salaci studi. A lato la regina sta Limerno, T enendole la bocca ne l'orecchia, O nd'io ne fui chiamato possia al trono.

«Io (quasi arrossisco a dirvelo) non desidero più di morire. E non m'abbiate, per carit

Vorrei cancellare dalla mia memoria il ricordo dei sei mesi passati a Milano. Arrossisco ripensando quella specie di frenesia di godimenti di ogni sorta a cui mi abbandonavo con ansiosa avidit