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Aggiornato: 19 giugno 2025
Però l'orgoglio umano, a cui è duro il dover discendere a discredere ciò che per molti anni s'è creduto, il piú delle volte li fa tenaci delle massime inveterate. E il piú delle volte eglino combattono per esse come per l'antemurale della loro riputazione. Allora ogni arme, ogni scudo giova.
La lingua tua non potrebbe narrare tanti difecti, né per quanti miserabili modi essi m'offendono. Facti sonno arme del diavolo, e con le puzze loro avelenano dentro e di fuore. Di fuore ne' secolari, e dentro nella religione. Privati sonno della caritá fraterna, e ogniuno vuole essere il maggiore e ogniuno mira di possedere. Unde essi fanno contra el comandamento e contra el voto che hanno facto.
Arme, vesti e cavallo altrui non dono, s'altro non sento che minacce e cenni; e son ben certo ancor, che per parole il mio compagno le sue dar non vuole.
107 Prese nuovo consiglio, e fu il migliore, di vincer con altre arme il mostro crudo: abbarbagliar lo vuol con lo splendore ch'era incantato nel coperto scudo.
El quale amore è una arme che ripara da' colpi che nol possono accanare se esso non si trae l'arme di dosso e 'l coltello di mano e dialo nelle mani de' nemici suoi, cioè dando l'arme con la mano del libero arbitrio, arrendendosi volontariamente a' nemici suoi.
Tutti color ch'a quel tempo eran ivi da poter arme tra Marte e 'l Batista, eran il quinto di quei ch'or son vivi. Ma la cittadinanza, ch'e` or mista di Campi, di Certaldo e di Fegghine, pura vediesi ne l'ultimo artista. Oh quanto fora meglio esser vicine quelle genti ch'io dico, e al Galluzzo e a Trespiano aver vostro confine,
«Ora andiamo ad assicurare i nostri,» comandava Manfredi «che stanno con sospetto.» E fu eseguito il comando. Per quella notte non si dormì più; si rinnovarono i fuochi, si alternarono dei bei ragionamenti. Manfredi sedè in mezzo a Jussuff, e al d'Angalone: la Regina gli accarezzava, Yole gli accolse con un sorriso, e si chiamarono paghi. L'Amira interrogato del come si trovasse col Conte Giordano, rispondeva: «E' dovete sapere, o miei signori, che dopo la chiamata del Re, che passò di sotto ai miei quartieri, io mi distesi sul terreno a piangere sopra la passata e la presente sventura; allorchè udii un susurro che parve trapelare dal pavimento, e bisbigliarmi agli orecchi: I Provenzali ardono il palazzo del Re, quivi è rinchiuso il tuo offensore; s'ei muore, chi può sanarti dal vituperio? hai dimenticato, che il rimedio sta nella mano di colui che ti ha piagato? Mi levai subitamente, e pensai che se io non poteva combattere, sì lo potevano i miei; li feci armare, e li condussi al palazzo. Io non so che si avessero i nemici; stavano fermi, come se temessero di andare oltre; li percotemmo, gli sbandammo, entrammo nelle carceri, e ne estraemmo il Conte Giordano; lo avvisava del caso pel quale era accorso a salvarlo, egli mi rispose piangendo: da che Manfredi fuggiva per perfidia dei suoi, non voler vivere per sopportarne i rimproveri, odiare la vita. Io gli soggiunsi, che pur troppo aveva ragione, ma ch'io non avea potuto prevenire il fatto; solo vendicarlo; e averlo vendicato; che le teste dei Raiah preposti al presidio della porta del Rapido erano state sepolte in luogo separato dai corpi loro; gli detti arme e destriero, ed uscimmo. I Provenzali gi
53 Venuta quivi intanto era la nuova del bando ch'avea fatto il re di Francia, che chi vuol Bradamante, abbia a far prova con lei di forza, con spada e con lancia. Questo udir a Leon sì poco giova, che se gli vede impallidir la guancia; perché, come uom che le sue forze ha note, sa ch'a lei pare in arme esser non puote.
TRINCA. Veramente, carico delle vostre atlantiche spalle. Ma dove è la vostra bravura? come nebbia, il vento l'ha portata via, e s'è sparita. TRASIMACO. Fortuna cagnaccia! Orlando non volea combatter se non con un solo; e io aver cento assassini sopra! TRINCA. Non fu piú di un solo. TRASIMACO. Fur piú di cento con l'arme in asta. Trinca. Non vi fur arme, solo l'asta.
54 Spera ch'in Francia, alla famosa corte di Carlo Magno, il cavallier si trove, che d'esser più d'ogn'altro ardito e forte abbia fatto veder con mille prove. I tre che son con lei come sue scorte, re sono tutti, e dirovvi anco dove: uno in Svezia, uno in Gotia, in Norvegia uno, che pochi pari in arme hanno o nessuno.
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