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Aggiornato: 7 giugno 2025
Guicciardini, di lui più giovane e meglio nato, rinunciò non ancora trentenne a una dote relativamente grossa per imparentarsi coi Salviati, famiglia potente, creandosi aderenze. Ma Guicciardini era aristocratico e Macchiavelli democratico, l'uno sentiva come un gentiluomo, l'altro si lasciava spesso andare a modi e vizii plebei: entrambi osservatori eccellenti.
Appena dentro dalle porte il giovanotto discese in fretta dall'omnibus. Non voleva farsi vedere allo stallatico in compagnia dei villani. Una volta ci si fermava e faceva gazzarra con loro; ma adesso, con una duchessina nel cuore, era diventato aristocratico.
Sicuro, e questo è anche il disegno del marchese di Montalto, le cui ricerche si uniranno alle nostre. Viribus unitis! disse il Giuliani; va benissimo. Intanto sappiamo che qui sotto c'è un vecchio peccato aristocratico, di cui forse una madre vuol sottrarre le prove, od altri giovarsi per suoi fini particolari. Questa seconda congettura mi pare anzi la più ragionevole.
In quell'istante una carrozza aperta si fermò alla porta della bottega; un servitore in livrea aperse lo sportello ed una signora elegantissima, una vera parigina, scese ed entrò. Dal suo cappellino scendeva un velo piuttosto folto sul viso che lasciava però travedere una bocca bellissima e la punta di un nasino aristocratico.
Noi non ci fermeremo ad esaminare quale titolo convenga meglio al governo instituito da Mosè: se cioè esso si debba definire per aristocratico, democratico o teocratico, perchè ci impegnerebbe in una quistione lunga, difficile e niente adattata all’indole del nostro lavoro. Infatti quale importanza può avere il nome? Badiamo piuttosto agli elementi di cui si componeva, e del modo pratico con cui funzionava e se questo esame ci persuader
La petizione al re fu solo segnata da Cavour, Brofferio, d'Azeglio, Durando e Santa Rosa e la si fece capitare a S. M. La condotta del conte di Cavour, la petulanza delle sue idee, la sua indipendenza, lo misero molto male col partito aristocratico, egualmente che col partito democratico a quell'epoca molto più avanzato che oggidì in Piemonte.
Il principe di Gorreso il giorno stesso in cui il Venosa pativa tali trepidanze, d'umor allegro più del solito, con un vero riso di gioia nell'anima, era uscito: avea fatto una lunga passeggiata, poichè la temperatura era dolcissima: e quindi, per riposarsi, se n'era andato al suo Circolo, il più aristocratico Circolo di Napoli.
Oggi, per esempio, ci riempiamo la bocca col tronfio assioma che l'arte è e dev'essere aristocratica, quasi l'arte non fosse stata tale in tutti i tempi e in tutti i luoghi. Niente di più aristocratico di Omero, che pure ai suoi tempi era un cantastorie poco diverso, per certe circostanze, dai ciechi siciliani che vanno pei larghi e per le fiere a stonare le storie in versi dei paladini, dei briganti famosi, dello sbarco di Garibaldi a Marsala e della sua gloriosa entrata in Palermo. Ma la divina aristocrazia di Omero non consiste però in una nebulosit
Sarebbe stato meglio o peggio: più suscettivo, più intelligente, più sensuale, straordinariamente aristocratico, cioè lontano dalla folla e dai suoi talenti; uno di quegli uomini il cui destino sta come in cima a una fiamma, che l'aria fa tremare e volgere a capriccio, o lancia ebbra in alto con impeto.
Del primo le cronache non seppero più nulla, del secondo narrarono che soldato aristocratico ed intrepido diventò poi generale e cortigiano. La sollevazione di un giorno dopo di essersi impadronito della dogana delle Balze, sul confine fra Modigliana e Faenza, si disciolse in una pacifica resa alle truppe toscane.
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