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Aggiornato: 9 giugno 2025
Altri diplomi dati di Melfi il 12 marzo duodecima Ind. provvedeano 300 archi d'osso pei Saraceni militanti nell'esercito, 290 cavalli per gli arcieri saraceni, 200 spalleria, suprapunta, cocceros, et faretras pei medesimi; reg. 1283, A, fog. 43 e 44: ed ivi a fog. 44 a t. altri diplomi del 20, 21 e 23 marzo per armi e cavalli di altri 170 arcieri saraceni di Lucera.
Dal rumore delle trombe e dalla voce tremenda di Ugo avvisati gli arcieri di Adalberto, salirono sulle torri o incominciarono un formidabile saettamento. È così! diceva Ugo: A chi dobbiamo gratitudine per questo cominciamento di pessimo augurio? E fu contento di rispondersi: Vituperato le mille volte quell'Oberto!
Il capo degli arcieri fu sollecito ad obbedirlo. Ma in quella che fra Gualdo stava per accostar la ciòtola alle labbra, il pazzo mise un grido acuto, che gliela fece rovesciar sulla tonaca.
Per arrivare al castello, lungo un’ultima salita bisognò sgombrare frattanto, possibilmente, dei maggiori ingombri la via, e financo, dov’occorresse, portar terra su i rigagnoli ghiacciati che spesse volte la traversavano. Non sì però che i piedi ai cavalli non scivolassero; tantochè sulle prime qualcuno, mal sorreggendosi, rotolò giù per un balzo, e trasse seco il suo cavaliere. Tutti allora discesi per sicurezza, li avresti veduti, su, su, trarsi a mano e a fatica il proprio cavallo. Quel di Selvaggia fu fatto sorreggere da due robusti palafrenieri, mentre altri procedendo, provvedevano ai passaggi di qualche rischio. Gli arcieri più destri condotti da una guida eran gi
Un brivido era corso per l'ossa al capitano Fiesco. Voleva tornare indietro, per domandare. Chi mai, nelle unghie degli arcieri? e giovane, e bello, e vestito da marinaio? Ma si ricordò che non doveva aver paura. E non sarebbe stata esagerazione di paura, tornare indietro per un ragazzo arrestato? Ma corse più rapido avanti, sempre più lontano da quella moltitudine. Era l
Ah, sarebbe vero?... E cadde, così dicendo, sopra una scranna. Animo! animo! gli disse l'Adelantado, con più tenerezza nella voce, che non avesse mai dimostrata. Animo! animo! ripetè macchinalmente il Fiesco. Ne ho. Voglio sapere.... voglio sapere.... Erano venuti gli arcieri?... o i famigli del Sant'Uffizio?... No, grazie a Dio, solo quelli del re. Ma è sempre una infamia!
Tocco nel vivo, lo strozziere si fe’ qualche passo innanzi, ma senza por piede sul tavolato del ponte, e tirando intorno a sè tutti gli arcieri, perchè gli facessero buona difesa; quindi, con voce che si provava a far parere sicura, rispose:
Al vento sparsi Volan verso le mura i fier stendardi, Nè schifano i guerrier nel corso urtarsi, Per bella gloria a ben morir non tardi. Veggonsi a un tempo mille scale alzarsi, Su portarvi le piante i più gagliardi, Brandi ed aste vibrar, scoter cimieri, E prender mira, e saettare arcieri.
C'era folla, sulla piazzetta delle carceri, e gli arcieri stentavano a contenerla. Gli si fece largo, nondimeno: era un gentiluomo, doveva appartenere al séguito dei sovrani di Castiglia, che erano andati l
Che dunque badi? e quei risponde ardito: Tre dardi ho spinti i più crudeli e fieri, Ma fu da tutti il mio pensier tradito; Di questo quarto non so ben, che io speri; Così dicendo fa volar spedito Quadrel non vile infra maestri arcieri; Ei ratto andava ad Ottoman nel petto Ma s'interpose e traviollo Aletto.
Parola Del Giorno
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