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Aggiornato: 22 giugno 2025
Insigne omaggio in patria Davvero a me vien fatto! Poëta pe' miei villici Sinonimo è di matto. È morto il medico Dell'ospedale, I preti adunansi Pel funerale; Degli ammalati Ch'egli ha curati Perchè alle esequie Niuno è venuto? Ahi! tutti quanti L'han preceduto! Ei con tua moglie giacque, Lo sorprendesti in letto, Da ciò una sfida nacque, Fosti ferito al petto.
Al passeggio non parlavamo che di ammalati, di medici e di infermieri. I miei compagni erano d'accordo che non c'è carcere o reclusorio o ergastolo che abbia un'infermeria che s'avvicini a quella delle persone libere di due o tre secoli sono. È un'infermeria a celle o a stanzoni che passa sopra qualsiasi precauzione. Quella a celle deve essere preferibile. Illusione!
«Andiamo, via; ho torto di prendermela così calda. «Perfida come l'onda» il giudizio è antico; ma sono soltanto gli ammaestramenti della propria esperienza quelli che ci s'inchiodano nella mente. Ella mi perdoni queste lunghe ed inutili geremiadi; ma gli ammalati non provano una soddisfazione lor propria nel parlare del loro male?
³⁷⁶ Conversazione Istruttiva cit., n. 1, p. 3. Nel tumulto della vita mondana, in mezzo alle molte, spesso malintese manifestazioni d’una religione non sempre capita, si aveano pratiche non facili a comprendersi nell’ambiente in che ora viviamo. Una delle più importanti era quella della confessione per gli ammalati dopo tre giorni di febbre.
Se sapessi che buona ragazza, è la signorina Maria! Ho imparato da lei tante cose, in questi pochi giorni, più che se fossi andata a scuola; essa sa tutto: sa curare gli ammalati, fasciare le ferite, fa dei buoni dolci, e poi ha scritto dei racconti, che ci legge qualche volta, ed è per me una vera festa il sentirli.
E il suo accento era così tetro, la sua convinzione così profonda, che Ada se ne sentiva rabbrividire. Anche la sua salute si alterò, la gravidanza si annunciava delle più laboriose. Egli in preda ad un pessimismo sempre più cupo non parlava quasi più guardando fiso il ventre grosso della moglie, come talora si guardano certi ammalati mostruosamente dolorosi, condannati a morire.
E Ballesio assunse la sua aria di grand'uomo. E aggiunse gravemente: Al bene di tutte le classi sociali io ho provveduto: ai neurastenici, agli stitici, agli ipocondriaci; e poi mi chiamano qui in quest'idiota paese avaro, esoso, tirchio; imbecille mi chiamano anche! pucinella politico, perchè, ora dicono loro sto coi preti, ora sto coi socialisti. Io sto con chi soffre, e il mio nome è universale: Vos omnes qui laboratis et «ammalati» estis, venite ad me! Questa è la mia divisa. Non vi sono che i medici ed i preti che preferiscono la percentuale sui miei specifici agli specifici medesimi: ma si tratta di una classe, direi quasi cinica, senza fede, destinata a scomparire. Ma tutto il resto del mondo è basato sulla fede! Come ha progredito il Cristianesimo? Con la fede. Come progredisce il Socialismo? Con la fede. Che cosa è il sole dell'avvenire che gli increduli deridono? Una forma allotropica della fede. Come si diffondono per il mondo le mie boccettine, le mie scatoline? Con la fede. La fede è l'ossigeno della vita. La fede genera il dogma: il categorico imperativo di Massimiliano Kant. Chi non crede al dogma, anathema sit! Scomunicò la Chiesa, quando potè! Scomunico io chi non crede a me! Ti pare? Senza fede, che cosa hai? Hai la ribellione, hai la critica, hai individui pallidi, stitici, dolorosi, senza vigore di volont
A seconda delle stagioni il sonno è dolce, piacevole; grave ed interrotto; profondo o leggiero a seconda dell'atmosfera; lungo e intenso. Si può dire che la durata del sonno è a seconda delle perdite fatte nella giornata. Mille volte infelici quegli ammalati che la notte non possono godere del sonno placido e riparatore, perchè sono molestati da crudeli dolori!
Gli pareva d'aver vissuto sino a quel punto da ottuagenario, e di essersi rinvigorito ad un tratto: e tirava innanzi, tastando il polso ai repubblicani ammalati, e passando mattana coi sani; finchè si cominciò ad avvertire quel moto d'uomini e di cose, quello sfogo di struggere, quella smania di nulla lasciare addietro, che precede le mosse d'un esercito, vicino a volersene andare.
Non mi rispose, e poco dopo continuò: I nostri montanari hanno l'abitudine d'emigrare in lontani paesi per sostentare le loro famiglie col lavoro e fare qualche risparmio. Talvolta ritornano a casa ricchi o almeno ben provveduti, talvolta affranti dagli stenti, dalle privazioni, ammalati e più poveri di prima. Ecco il nostro caso. Si tratta di un padre di famiglia ritornato misero e infermo.
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