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Aggiornato: 11 maggio 2025


Era un guanto di sfida cacciato, senz'ombra di pretesto, all'indipendenza della Svizzera, nella quale Luigi Filippo aveva ne' suoi anni di sventura, trovato asilo.

Ma il fatto sta che le repubbliche o comuni o cittá, furono, piú che non gli stessi signori, discoste sempre da tali idee; e che la storia de' quattro secoli addietro dimostra la loro incapacitá ed all'indipendenza ed alla libertá stessa; e che qui appunto, da questa metá del secolo decimoquinto, da questo ascendere dello Sforza alla signoria, incomincia un periodo, pur troppo breve, non arrivante a mezzo secolo, ma che fu forse il piú felice, il piú vicino all'indipendenza compiuta, certo il piú fecondo di grandezze e splendori che sia stato mai all'Italia, dopo il vero imperio romano.

Io non ammirava gran fatto il simbolismo complesso, i misteri gerarchici e la fede o piuttosto la mancanza di fede politica della Carboneria, come i fatti del 1820 e del 1821, da me studiati quanto meglio io poteva in quelli anni, me l'additavano. Ma io era allora impotente a tentare cosa alcuna di mio e mi s'affacciava una congrega d'uomini i quali, inferiori probabilmente al concetto, facevano ad ogni modo una cosa sola del pensiero e dell'azione e sfidando scomuniche e pene di morte, persistevano, distrutta una tela, a rifarne un'altra. E bastava perchè io mi sentissi debito di dar loro il mio nome e l'opera mia. Anch'oggi, canuto, credo che, dopo la virtù di guidare, la più alta sia quella di saper seguire: seguire, intendo, chi guida al bene. I giovani, troppo numerosi in Italia e altrove, che si tengono, per rispetto all'indipendenza dell'individuo, segregati da ogni moto collettivo d'associazione o di partito ordinato, sono generalmente quelli che più rapidamente e servilmente soggiacciono a ogni forza ordinata governativa. La riverenza all'Autorit

Ma questa seconda lega lombarda, anche men della prima, non mirò all'indipendenza; piú forti tutte queste cittá, per essersi esercitate da quarant'anni in una libertá quasi compiuta, è anche piú da stupire che non sapesser compierla.

Dimandatelo ai preti per cui oggi si chiaman cafoni; ai preti ch'ebbero il talento di farne popolazioni di sagrestani, curvi, gobbi, col collo torto a forza di baciamani e di genuflessioni; ai preti che insegnarono loro l'odio agli uomini liberi, alle libere istituzioni, alla scienza ed ai suoi grandi cultori, all'indipendenza patria; ai preti infine che insegnarono loro a disprezzar l'Italia e a tradirla!

E seguono immediatamente quei quattro scolari di lui, Bulgaro, Martino, Ugo e Iacopo, a cui resta nella nostra storia politica la vergogna d'aver mal applicati i diritti imperiali romani all'imperio straniero di Federigo I contro alle libertá e all'indipendenza italiane; ma che con queste stesse applicazioni ai fatti attuali contemporanei, e colle discussioni e le contraddizioni che certamente ne sorsero, furono senza dubbio accrescitori, divulgatori della scienza.

Se l'infrazione commessa dal detenuto deve essere punita con più di dieci giorni, allora si raduna d'urgenza il Consiglio composto del direttore, del contabile, del capoguardia e del cappellano. Bisognerebbe essere imbecilli per credere all'indipendenza dei subordinati di un direttore di carcere. Una volta fatto questo Consiglio, non si esce che condannati.

Parola Del Giorno

imbrattato

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