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Aggiornato: 13 giugno 2025
E qui gli risponde all'interrogazion fatta; appresso il priega dicendo: «Aiutami da lei, famoso saggio»; nelle quali parole vuol mostrare colui veramente esser saggio, il quale non solamente è saggio nel suo segreto, ma eziandio nel giudicio degli altri per lo quale esso diventa famoso. «Ch'ella mi fa tremar le vene e i polsi». Triemano le vene e' polsi quando dal sangue abbandonate sono, il che avviene quando il cuore ha paura; percioché allora tutto il sangue si ritrae a lui ad aiutarlo e riscaldarlo, e il rimanente di tutto l'altro corpo rimane vacuo di sangue, e freddo e palido.
Lei è perfido! esclamò la signora. Cosa c'è, cosa c'è, cosa c'è? fece suo marito, che disperando di scoprire Spira, si ritirava lentamente sulla sua chope. Senti gli rispose sua moglie aiutami. Il nostro amico preferisce la donna nella letteratura inglese e io preferisco la donna nella letteratura tedesca. Cosa pare a te?
«O mia buona Maria, aiutami. Ti sembro diventata pazza? Quanto, sarei contenta di ricevere una tua lettera che me lo dicesse! Ma pur troppo, temo di aver tutta la mia ragione; è vero che giudico con l'istinto, ma l'istinto va dritto alla verit
LIDIA. Sia ringraziato Iddio! Amasia mia, abbi pietá di me, aiutami con Cintio tuo vicino. AMASIO. Non convien aver pietá di chi la niega ad altri. LIDIA. Amore vuole che s'ami un solo e si schivi ogni altro. AMASIO. E però Cintio schiva voi perché ama altra. LIDIA. O infelice mio stato, che non posso arrivar chi voglio e corro dietro a chi mi fugge!
Io lo sapevo, e sono tranquillo. Tacquero un istante. Bruno vedeva che Nicla combatteva una battaglia con sè stessa, e voleva e non voleva, ed era inquieta. Alfine ella si decise, e chinando il capo a guardarsi la punta delle scarpette, disse: Bruno! Che c'è? Nicla tacque di nuovo. Bruno rise. Devi dirmi una cosa difficile! osservò. Sì, confessò Nicla. Aiutami! Come posso aiutarti?
Osserva, Virginia, come si taglia agevolmente questo filo di tela... la vita anch'ella è un filo. Ora, vieni qua, aiutami un po' a cucire, a filzetta lunga, s'intende: tanto per quello che ha da durare, baster
Tullio, Tullio, che cosa orribile! Ah, che cosa orribile! Non ho mai sofferto tanto, mai, mai. Era verso sera. Mia madre, miss Edith, il dottore erano discesi nella sala da pranzo. Io e Giuliana eravamo rimasti soli. Non avevano ancora portato i lumi. Entrava il crepuscolo violaceo d'ottobre; il vento scoteva i vetri a quando a quando. Aiutami, Tullio!
E pigliando un carbone dal focolare, riaccese la pipa. Mamma, mamma, disse la fanciulla, datemi la padella, tocca a me. Mi parrebbe tempo, brontolò la vecchia; è un'ora che mi arrostisco a friggere. Ma tu dove eri andata? Io? rispose la figlia arrossendo, non mi sono partita dalla stanza. Umh! E voltasi verso il marito: Dormiglione! su, su; è l'ora di andare a cena; aiutami ad apparecchiare.
Olimpio, che camminava a mano manca di Marzio, sollevò la destra per cavarsi il cappello davanti la devota Immagine; e Marzio, colto il destro, si volse improvviso sul fianco sinistro, e gli cacciò lo stile fino alla impugnatura nel ventre. Olimpio stramazzò gridando: Marzio, che fai? O Santa Vergine, aiutami!
Hai tu inteso un lamento? interrogò il Conte. Lamento! Sì, come di anima in pena... Mi è parso... cigolìo di vento, che fa molinello in questi sotterranei... No... no... sono lamenti... perchè qui dentro tenne prigione il mio avo un suo nemico, e ve lo fece morire di fame. Indi in poi è voce, che nei sotterranei si veggano spettri; ed io ci credo... Domine aiutami!
Parola Del Giorno
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