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Aggiornato: 20 giugno 2025
I fumi del vino, l'essere stato svegliato così di colpo, il fresco che veniva dalla finestra, la subita apparizione, le naturali paure avevano messo Lucertolo in uno stato di grandissima agitazione, di sensibilit
Rosina si pose ad andare e venire con agitazione per la stanca, fingendo riporre delle robe e dar sesto alla casa. Andrebbe tutto a meraviglia, saltò su dopo un poco il povero pittore, s'io davvero le potessi pagare adesso adesso quella somma, ma essendo che pel momento proprio non lo posso, non credo che lei voglia lasciarmi lo stesso quella quitanza in sì buona regola.
E quanto ho pianto, su quella terrazza dove giungevano tutti i profumi dei voluttuosi fiori dell'estate. Lo aspettavo ogni sera, tendendo l'orecchio a ogni rumor di carrozza che arrivasse da Napoli: e arrivava un indifferente, una qualunque delle tante inutili conoscenze che ci contristano minutamente la vita. Egli non giungeva e io continuava a chiacchierare, e ridere, sfogando in parole e in sorrisi la mia agitazione: tutti andavano via: la notte era avanzata, egli non sarebbe più venuto e io diventava pallida come un lenzuolo funebre, mi colpiva il freddo dalla desolazione. Signora, egli era presso voi, in quelle sere, perchè voi me lo avevate preso, quando ancora egli non mi aveva detto di amarmi: e ora non me lo dir
Alla morente gli occhi si sbarrarono in un infinito stupore, come se ella si meravigliasse, sentendo che un tradimento non è un tradimento. Sei una scema; non capisci niente; io non amo che te; sei una scema le continuò a dire lui, in preda a una indomabile agitazione.
A tai parole gli mancò la voce. Emilia, tutta lacrimosa, gli sorrise teneramente, e sforzandosi di superare la sua agitazione, gli rispose: «Non vi affliggete nè per voi nè per me, o mio buon padre. Noi possiamo essere ancora felici. Sì, se ci resta il castello della valle, noi lo saremo certamente; terremo una sola donna di servizio, e non vi accorgerete del cambiamento della vostra fortuna. Consolatevi, caro pap
Era notte e Bebè s'era riassopita. Anche Alberto aveva rinchiuso gli occhi, anche l'Irene lasciava ricader la testa sonnolenta sul petto. Solo Diana vegliava, cercando invano di frenare la sua agitazione. Le sue dita sottili si affondavano nervosamente nel velluto del sedile; i suoi piccoli piedi battevano sul tappeto con ritmo affrettato; il suo sguardo ora si posava su Bebè, ora interrogava l'orologio, o, di l
La Ginevra non avea mai provato tanta agitazione come in quel momento. Movevasi di l
Egli era curioso di conoscere il motivo di quella agitazione; curioso quasi al pari di Ambrogio, che non molto discosto attendeva con un'ansiet
Chiarofonte. Il conoscereste? Sì.... oh molto! Davvero! e dov'è? Non so; ma perchè tale agitazione, signor dal Pozzo? Perchè.... perchè.... non posso parlare.... ma vi è di mezzo l'onore di una dama, la vita forse.... Il cavaliere comprese tutto.... E.... abbiate fiducia in me, dal Pozzo; io potrò tranquillarvi, lo spero.
Perfino di notte, vedete, ella sogna del monaco. Almeno, io penso che sia così. Prima d'ora, dormiva i suoi sonni tranquilli, come una bambina; ed ora è in agitazione continua; di tanto in tanto, svegliandomi, sento che si lagna come una persona malata.
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