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All'anima confortata si affacciò quindi il suono delle imprese guerresche: egli lo cominciava leggero leggero: a mano a mano cresceva; finalmente si sollevò al punto, in che si ode quando il nemico si riversa sull'inimico.

Suonammo alla porta d'una di queste case che aveva l'aria più pulita e modesta delle altre. Una donna aprì. Mi guardò; guardò il mio cappello e le mie scarpe. «Cosa voletedisse. «Una stanza» cominciò Aldo. La donna chiuse la porta senza rispondere. Nella casa vicina una donna avvolta in uno sporco accappatoio di seta rosa, si affacciò alla finestra: «Se cercate stanze», disse, «qui ce n'è.

Caddero alcune pietre, e dall'apertura, ch'esse lasciavano, si affacciò una testa calva, sparuta, si alzò una mano scarna. Non mi denunziate! disse subito, con piglio di spavento, fissando i grandi occhi su Roberto, l'uomo comparso all'improvviso. Fratello! rispose Roberto, con l'usata sua dolcezza, sono anch'io un prigioniero come voi....

L'idea terribile di quanto era avvenuto si affacciò allora alla mente della madre. L'ora era passata; se la grazia non era intervenuta, e dunque la morte del suo Gaetano era consumata. Lo pensò in un baleno. Essa si era lasciata vincere dall'entusiasmo della speranza troppo addentro; il contraccolpo fu tremendo. Leoni la vide farsi livida a un tratto, e cadere all'indietro sul letto.

»All'urto del mobile io mi riscossi...compresi il pericolo della situazione...mi svincolai dalle braccia di Adolfo e balzai dalla tastiera sulla quale inavvertitamente mi era seduta!... Noi fummo in tempo, prima che mia madre rientrasse, di riparare all'immenso disordine... »Quando la buona donna si affacciò alla porta della sala, Adolfo ripigliava il meco tu vieni

Ma allora?... Il perdono per lui, e un'inchiesta per gli altri. Tutti i ragionamenti, tutte le meditazioni di Gino venivano a quel punto. E allora gli si affacciò alla mente quella figura di commissario, tutto dolce e carezzevole, che davanti a lui aveva nascoste le unghie e fatte le fusa. Forse a quell'ora, mentre Gino ricordava la faccia patibolare e gli atti umili del signor commissario, l'inchiesta contro i Guerri era gi

Passò gran pezza prima che si fosse riavuta abbastanza da porsi a riflettere; ma il pensiero che le si affacciò fu tristo e terribile. Credè che Montoni volesse disporre di lei pel proprio vantaggio, e pensò che Cavignì fosse la persona per la quale si interessasse.

Ahimè! tutto è perduto, esclamò, e lungamente stette colla testa fra le mani. Il solo Iago lo seguiva a capo basso senza proferir parola, lasciandolo sfogare. Quando i primi scoppi di dolore per la fallita impresa cominciarono a calmarsi, allora un tetro pensiero gli si affacciò alla mente. E che? Alfredo, Esmeralda l'avrebber forse tradito? Perchè non comparsi presso di lui? perchè?... E furioso per tal pensiero, lungi dal tenersi discosto dalla citt

Gabriele era da poco rientrato nel Castello quando fu a tutti significato il comando della partenza. Tale notizia fu per lui come un colpo di fulmine, un gravissimo turbamento lo assalì, e quasi non potendo persuadersene, corse alle camere del fratello, dalla cui bocca ne ebbe la conferma: si ritrasse allora nella propria stanza di riposo, e dopo essere stato seduto alcun tempo facendo molte amare riflessioni, si diede a pulire le proprie armi e porle in assetto per vestirle il mattino: ma l'elmo, la spada, la corazza che prendeva a vicenda Ira mano, lungi dal risvegliare in lui lo spirito guerresco, gli aumentavano in seno la mestizia e il terrore. Mille tristi presentimenti gli ingombrarono il pensiero: gli si affacciò alla mente quella vecchia donna apparsa in aspetto spaventoso nella caverna del Tivano, e le di lei parole gli risuonarono all'orecchio in tuono magico, funesto: sentiva che le maledizioni scagliate da quell'essere infernale contro Falco e la sua casa involgevano esso pure, che era congiunto col cuore strettamente a quella famiglia. Andava crescendo a tali idee il suo tremore, e gli si fece insopportabile l'angoscia di doversi allontanare da Rina, sebbene ciò non fosse che per breve spazio di tempo. Stanco, affannato, appese le ripulite armi presso il capezzale e si sdraiò: il sonno assopì ben tosto profondamente tutte le sue cure. Un fragore lungo indistinto lo risvegliò; levossi esagitato: era il vento che fischiava furioso contro le torri e le mura del Castello. Il suo lume ardeva ancora ed era lontana l'ora del partire, ma esso più non potendo sopportare le piume, pensò mettersi in arnese ed uscire di l

Giunse per tal modo nel pensatoio di sua madre, e si affacciò sulla soglia della camera da letto, che era rischiarata dal fioco lume d'una lampada notturna, come se la marchesa fosse stata col