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Aggiornato: 17 maggio 2025


Per ciò non teme; anzi 'n dorato acciaro Stassi de' Martinenghi il fiero Alberto, Chiaro per sangue in fra Bresciani, e chiaro Per l'alma Italia d'onorato merto: D'elmo, che 'n patria i fabbri suoi tempraro La magnanima fronte è ricoperto, Su cui di piume alto cimiero ondeggia, E con la spada in pugno arde, e lampeggia.

Cupido di ferir scendea fischiando Ver la sinistra tempia il crudo acciaro; Ma con la spada avvicinarlo quando Fernando il rimirò, favvi riparo; Poscia la destra e l'affilato brando Volge a col

Allora sitibondi di sangue volgono il formidabile acciaro fra l'oste più folta, e piove ove scende irreparabile morte: striscia di sangue allaga i lor passi, e mietono mille vite fra il volgo e fra gli eroi. Stefano instancabile rinnova ognora e gli assalti e la strage, scorre le file, raccoglie i fuggitivi e oppone il suo valore ove vien meno quello de' soldati.

E Periandro rispondeva: è chiaro Quanto la destra d'AMEDEO feroce Fulminasse in battaglia; altro riparo Non fu ver lui, salvo fuggir veloce; Io, s'egli dorme, o se l'invitto acciaro Riposar lascia, ascolterò tua voce, E farò col vigor di questa mano Che mi deggia pregiar l'alto Ottomano.

grida, e di grande ira arso le vene Scocca il fiero quadrel con studio intenso, Che trasvolando va l'aure serene, Rivolgendo al suo suono il popol denso; E finalmente al grande Ispan perviene; tanto valse de lo scudo immenso Il terso acciaro e l'interzate cuoia, Che di quel colpo il cavalier non muoia.

Da poichè nel mentre l'abate di Bansi scendeva i due gradini del soglio, ed il principe di Benevento si appressava per profferire a sua volta quel segno di divozione al sommo pontefice, un rumore si ode nell'atrio della chiesa, e ben presto si vede entrare un cavaliere coperto tutto di acciaro, col morione in testa a buffa calata che, aprendosi ardito varco fra mezzo a tanti, passa i balaustri, ascende il soglio, e giunto innanzi ad Alessandro II, sguaina il pugnale cui punta sul destro cosciale come scettro, e la visiera si alza.

La prima corsa di lancia è fatale al principe: perocchè la sua scivola sull'elmo di acciaro dell'arcivescovo, il quale piegandosi, la schiva, e si va a piantar nel terreno. L'asta di costui poi si rompe sul petto del principe dopo avergli forata la rotella e la corazza, attraversata la maglia, e sfiorato alquanto le costole.

Intanto Girani ebbe restituito all'omero l'onor perduto, ed abbassata innanzi al Comandante la punta ossequiosa del reso acciaro, gli riferiva i sensi del grato animo suo. Non gi

Quel dallo scudo nero con goccie di argento ferisce il Cavaliere del fulmine, gli fora lo scudo, e passa senza ricovrare la lancia; il Cavaliere percosso non piega un dito dal cavallo, ma sbaglia il suo colpo, e non trova il corpo avversario, cosa che soleva accadere ai giostratori mal pratici, o fuori di esercizio: infiammato di sdegno afferra la mazza d'arme, che gli pendeva dall'arcione, e la scaglia con tanta aggiustatezza sul fuggente Vandamme, che gli taglia l'elmo, la cuffia, e la ventaglia di acciaro; la testa ebbe salva per miracolo, se non che l'impeto della scure gli sfiorò un poco la pelle, e gli tolse alcuna ciocca di capelli: il Cavaliere del fulmine, che la vittoria sembrava rendere feroce, si disserra sul Vandamme, che intronato nel capo, privo del lume degli occhi, accennava ogni momento di cadere, lo prende alla gorgiera, lo tira giù da cavallo, e sprona verso la fossa per annegarvelo: un urlo di rabbia si fece sentire a quell'atto, e il Monforte, e lo Stendardo, si precipitarono a salvare il mal capitato compagno.

In altra parte, ove con forte acciaro Tronca Bostange de' Cristian la vita, Sen van duo cavalieri a paro a paro, Col cor superbo e con la destra ardita; Un colse l'aura, e 'l primo sguardo al chiaro Sole egli aperse, e fe' nel mondo uscita La, 've guarda del mar l'alta riviera Cinta d'ameni colli Udine altiera.

Parola Del Giorno

boraccini

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