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Aggiornato: 24 giugno 2025
D'un tratto, mia madre esclamò, candidamente: Come sei bella stasera, Giuliana! In fatti, un'animazione straordinaria le avvivava le linee del volto, le accendeva gli occhi, la ringiovaniva tutta quanta. All'esclamazione di mia madre, ella arrossì; e un'ombra di quel rossore le rimase per tutta la sera su le gote. Giovedì mi alzerò ripeteva. Giovedì, fra tre giorni! Non saprò più camminare....
I tre commensali, seduti attorno alla tavola mezzo sparecchiata, tacevano, assorti in una profonda contemplazione, e leggermente inebriati, più che dal vino di fuoco che un raggio di sole accendeva nei bicchieri, dalla vista grandiosa, dalla intensa e quasi ipnotica fissazione del perduto orizzonte.
Il pranzo era al termine; una comitiva di bicchieri di vino s'era data ritrovo nel nostro ventricolo ed accendeva gli estri del buon umore. Ci fu però un momento in cui il nostro anfitrione chinò la testa fra le mani e guardò fissamente la tovaglia. In quel punto il piede d'Antonio urtò sotto la tavola contro lo stinco della mia gamba; guardai.
Mia! disse Drollino col tono monotono di chi parla in sogno, e accarezzando la lucida groppa della cavalla. Mia!... è partita!... Il riverbero del lumicino di Sant'Antonio accendeva un punto luminoso nella pupilla attenta di Mia. Mia! continuò Drollino collo stesso accento se lei fosse morta.... io l'avrei ammazzato.... sai?...
Il Chiesi, che non sa leggere in letto perchè gli si chiudono subito gli occhi, in Castello aveva dei momenti di disperazione perchè non gli si concedeva il riposo notturno. Ulisse Cermenati, che sa stare ritto sulle gambe, andava al processo dinoccolato e pieno di sonno, e Federici raccontava agli amici che accendeva, spengeva e riaccendeva il lume con dei tentativi di passare la notte leggendo.
A poco a poco De Nittis si era assorto in queste meditazioni. La candela, oramai consunta, ventava nel bocciuolo della bugia con un battito di ali spaventate: accese l'altro lume a petrolio, e si trasse dinanzi tutti i fascicoli della sua grande opera. Sulla pallidezza lapidea della fronte gli si accendeva come una aureola.
Siccome era creolo, così accadeva qualche volta che la sua stupenda vesta da camera orientale avvolgesse tuttora le sue forme da Apollo impinguato, in quell'ora privilegiata durante la quale la gente per bene esce di casa e popola i Portici, via di Po e il Corso. Allora accendeva un chibouk e sfogliazzava un romanzo. Ma tant'è eran lunghette quelle ore.
Sì "sperare" ma senza accorgersene. E Nora invece se ne accorse e notò che il procuratore era commosso ed era sdegnato contro il signor Kloss. Allora non pianse più. Lo guardò fisso, ripetendogli con un accento che gli penetrava nel cuore e gli accendeva il sangue: Si vendica!... Si vendica!...
Egli così ricco, così prodigo, non poteva averla quella donna!... quella donna, che tutte le notti dormiva col suo amante!... Fosse stata casta, onesta, gli sarebbe stata forse indifferente; ma ciò che lo invogliava, che lo accendeva di più, era il vizio che si rifiutava al suo vizio.
E quando cantava e ripeteva le armonie dei grandi maestri che in quel momento parevano improvvisazione dell'anima sua con l'occhio d'azzurro che guardava lo spazio e si accendeva di una luce arcana, come avesse veduto una visione del cielo aprirsi d'un tratto coi capelli mossi dal vento ch'entrava dalla larga finestra oh! in quel momento il povero artista avrebbe dato la vita per poterla stringere fra le braccia, sentendola sua!
Parola Del Giorno
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