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Serm. su la Consagr. p. 229. Can. 47 cons. 23 8. 5.

23 Duca era di Selandia, e se ne giva verso Biscaglia a guerreggiar coi Mori. La bellezza e l'et

23 Veggio la santa croce, e veggio i segni imperial nel verde lito eretti: veggio altri a guardia dei battuti legni, altri all'acquisto del paese eletti: veggio da dieci cacciar mille, e i regni di l

«Le 102 maglie rimaste si dividono nel seguente modo: 47, cioè 23 per parte della costura su due ferri per la staffa posteriore, e le altre 55 maglie si lasciano sugli altri due ferri per la staffa anteriore. La costura deve continuare sino alla fine del pedule.

E, conseguenza inevitabile del codardo operare, il meschino Governo era stato abbandonato, tradito da tutti. Al conte Bianchetti, mandato a Firenze a interrogare gli ambasciatori di Francia e d'Austria, il Governo Francese non aveva pur degnato rispondere, e corrispondeva amichevolmente col Papa. Il conte di Saint'Aulaire, inviato di Francia a Roma nel marzo, aveva evitato la via di Bologna sfuggendo ad ogni contatto col Governo Provvisorio. L'Austria aveva, aggiungendo l'ironia all'oltraggio, dichiarato che avrebbe invaso Modena e Parma, ma soltanto in virtù di non so qual patto di riversione, e Bologna, purchè si mantenesse saggia, sarebbe stata rispettata. La invasione di Parma, Modena e Reggio aveva avuto luogo: e il 6 marzo il Governo Provvisorio aveva detto: «le cose dei Modenesi non sono le nostre; il non intervento è legge per noi come pei nostri vicini; e nessuno di noi dove immischiarsi nella contesa degli Stati finitimiaveva decretato che «quanti stranieri si fossero presentati alle frontiere, si disarmassero e s'internassero;» e i 700 stranieri modenesi, guidati dal Zucchi, avevano dovuto traversare Bologna in sembianza di prigionieri. L'occupazione di Ferrara aveva tenuto dietro a quella di Modena e Parma: Ferrara era parte delle Provincie Unite e aveva sette deputati in Bologna, e nondimeno il governo aveva annunciato, l'8 marzo, il fatto senza commento; il Precursore, organo governativo, aveva il 12 sostenuto la tesi che il principio del non-intervento non era violato, dacchè i trattati di Vienna concedevano all'Austria diritto di guarnigione in Ferrara: due inviati del Governo, Conti e Brunetti, avevano riportato da Ferrara assicurazione verbale di Bentheim che gli Austriaci non si sarebbero inoltrati. Una reggenza pontificia s'era istituita intanto in Ferrara; e il Governo Bolognese aveva sostenuto che tra le operazioni papali e le austriache non era vincolo necessario. Gli Austriaci s'erano presentati alle porte di Bologna il 20; il Governo aveva intimato stessero tutti quieti, la Guardia Nazionale mantenesse l'ordine, solo suo intento; e s'era ritirato in Ancona, dove il 25 marzo, due soli giorni dopo eletto un triumvirato e abdicato quindi ogni potere, aveva capitolato col cardinale Benvenuti, chiedendo amnistia: firmati tutti, fuorchè Carlo Pepoli ch'era assente . I patti della Capitolazione erano stati, come di ragione, violati, annullati il 5 aprile dal Papa. Gli editti del 14 e del 30 condannavano capi, complici, sostenitori. E dacchè i Governi insultano sempre ai caduti, il 23 giugno Luigi Filippo annunziava nel suo discorso alle Camere ch'egli aveva ottenuto dal Papa piena amnistia per gli insorti. E il 9 luglio una circolare fatta pubblica dalla Francia, dalla Prussia, dal Piemonte e dall'Inghilterra, chiamava altamente colpevoli gli insorti e il loro Governo. Intanto i padroni legittimi degli Italiani violavano la libert

La causa sconosciuta, che produsse questo arresto nel ritirarsi dei ghiacci, parve cessare negli ultimi giorni di settembre; il limite delle nevi continuò a progredire verso il polo, questa volta in ragione di dieci chilometri al giorno; e non fini che colla distruzione totale delle nevi stesse, la quale da diversi osservatori fu assegnata ad epoche alquanto diverse, ma si può stimare che avesse luogo intorno al 23 ottobre, coll'incertezza di alcuni giorni in più od in meno.

23 Dal re, senza indugiar, gli fu risposto, che di quanto sua forza s'estendea, per utile ed onor sempre disposto di Carlo e de l'Imperio esser volea; e che fra pochi gli avrebbe posto più cavallieri in punto che potea; e se non ch'esso era oggimai pur vecchio, capitano verria del suo apparecchio.

«Fatti 10 rovescini, o venti ferri, chè tanti ne occorrono onde stringere le 10 maglie ai lati, si prenderanno sui ferri, come altrettante maglie, i 23 rovescini che si sono fatti ai lati della staffa, e con questi avremo in seguito i gheroncini, che dividono la staffa di dietro da quella davanti. Anzi siccome i gheroncini facilmente scarseggiano, così sar

Nel seguente anno 1785 i cannonieri del reggimento artiglieria si distinguevano nel violento bombardamento della cittadella di Sfax. La bombarda Distruzione, nel combattimento del 30 luglio colpiva 31 volte il segno su 32 tiri, il 31 luglio 23 volte su 47, ilagosto infine 39 volte su 47. La bombarda Polonia ilagosto stesso colpiva 55 volte il nemico su 61 colpi lanciati.

Di più: «il giorno che nell'aula di un tribunale si domandano 23 anni di galera, per delitto di lesa patria, contro un deputato italiano, fino a ieri circondato dall'aura popolare, rappresentante di una illustre citt