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È stato lei a volermela portar via!... A noi due se vuole: e quando vuole! Pietro sorrise fieramente: con un colpo della mano si aggiustò il cappello a cencio, poi non pensò più altro che a Nora e alla gioia d'averla, ed entrò nell'ufficio della posta, zufolando.

Il più buono dei tre era un inverniciatore che passeggiava dalla mattina alla sera coi tacchi ferrati come i piedi dei cavalli, zufolando, o dando in ismanie per essere stato arrestato senza colpa alcuna. Si figuri che io non ho saputo della morte di Vittorio Emanuele che ieri; questo per dirle che non ho nulla di comune con l'uomo politico. Ero in casa che stavo per andare a dormire.

Il Guercio se ne andò dal canto suo, zufolando, verso la Villetta Di Negro. La notte buia, a cagione delle nuvole addensate nell'aria, le quali impedivano alla luna di mostrar le corna, come pure avrebbe dovuto, essendo ella allora ai cominciamenti del primo suo quarto.

Mentre io stavo aprendo adagio adagio per non svegliar la famiglia, ci passò dinanzi, sempre alquanto lontano, e intonò zufolando l'aria di una canzone oscena, come per cimentarmi, che so io, per farmi perdere la testa del tutto. Qual notte fu quella!

Chi sa che aria contrita hai preso parlando! La signora Carlotta ti ha visto frenare a stento le lagrime.... Le risa, avrebbe dovuto dire. Era profondamente commossa anche lei; e per ciò disse alla figlia: Poverino! Bisogna rassegnarsi ad attendere; è andato via più morto che vivo! Zufolando per le scale! Sono matte, madre e figlia!

Poche barche di pescatori parevano immobili nello specchio, tra cui veniva sbuffando il battello della mattina, che lasciava indietro un pennacchio di fumo. Il giovane respirò a grandi fiati la freschezza dell'atmosfera e mentre si spazzolava i capelli corti alla repubblicana, sentì il bisogno di far eco zufolando ai gorgheggi delle capinere e dei merli che popolavano i boschetti.

Ha scritto Martino Lutero in qualche parte come considerando la ragione umana gli facesse lo effetto di un'uomo briaco a cavallo; non so in qual maniera ci possa incastrare, ma quante volte penso alla pretensione della Francia; di essere salutata cervello del mondo cotesto ricordo mi ronza per la mente zufolando a mo' della zanzara. Dello interesse i Francesi hanno lo istinto, non il discorso, non per virtù di concetto bensì di nervi spiegano e ritirano gli ugnoli: per l'interesse ustolano, ma quale veramente sia, la vera strada di conseguirlo non sanno, e ciò perchè un pensiero torna loro molesto quanto una mosca sul naso; pensa se due! Piuttosto poi di tenere tre pensieri fitti nel capo li baratterebbero con la corona di spine di Gesù. Chiunque in mezzo a loro si ricorder

E si scansò per lasciarlo passare. Il ragazzo la guardò, e poi le fece una strizzatina d'occhio. Era un ragazzo molto insolente. Ecco, disse, cacciando entro le mani di Nancy il mazzo di fiori, per lei! Nancy si ritrasse, ma il ragazzo le spinse nuovamente tra le mani il gran pacco avvolto nella carta velina, poi girò sui tacchi e se ne andò zufolando.

Poteva essere una chiusa faceta, o mostrava almeno l'intenzione di parer tale. Ma sicuramente ce ne potevano esser di serie, che non lasciassero tanto amaro nell'anima. Del resto, a mostrare che quell'intenzione non c'era, il generale fece una giravolta sui tacchi, e se ne andò via zufolando. Ettore!... mormorò la signora.

Barba Gris dovette sedere sull’abbeveratoio; il cuore gli rullava nel petto come poc’anzi le ruote della carrozza in cortile: boccheggiava come un pesce fuor d’acqua, e intanto udiva Giac in scuderia chiamar le bestie per nome e carezzarle a palmate come donne sfacciate, zufolando allegro una fanfara dei bersaglieri. Come riebbe il fiato, urlò traverso l’uscio.